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venerdì 24 aprile 2009

Comunicato stampa

(ANSA) - PERUGIA, 24 APR - Una serie di prescrizioni

aggiuntive e migliorative al tracciato di progetto proposto per

il metanodotto Foligno-Sestino nei territori di Gubbio e

Pietralunga è stata richiesta alla commissione nazionale di Via

del ministero dell’Ambiente dall’assessore all’ambiente della

Regione Umbria e dai sindaci dei Comuni interessati.

A seguito delle prese di posizione dei Comuni di Gubbio e di

Pietralunga sul tracciato di progetto del metanodotto nei loro

territori e della richiesta di un riesame della situazione, la

Regione Umbria - riferisce un suo comunicato - ha svolto,

unitamente ai due Comuni, ulteriori accertamenti tecnici e

valutazioni ambientali. È così emersa la possibilità di un

tracciato alternativo che consente di non attraversare per

quattro volte il torrente Saonda nel Sic (Sito di interesse

comunitario) denominato Boschi della Piana di Gubbio. Il

tracciato, da sviluppare lungo la statale Pian d’Assino,

attraversa parzialmente il sito e si ricollega al tracciato

originario nella vallata del Saonda. Questo tracciato sarà

interrato in suoli utilizzati a seminativo semplice, che

torneranno poi a questa destinazione dopo i lavori senza

intaccare la naturalità del Saonda ed i boschi. Su questa base

è stata quindi proposta al ministero una precisa prescrizione

per la modifica del tracciato. Per il territorio del Comune di

Pietralunga, visto l’utilizzo che si dovrà fare di strade

comunali e della provinciae Umbertide -Pietralunga per le

attività di cantiere, è stata richiesta un’ulteriore

prescrizione che rafforzi la necessità di idonee sistemazioni e

ripristini ambientali lungo la viabilità vicinale, comunale e

provinciale di cantiere, con particolare riferimento alla 201

Umbertide-Pietralunga.

Per l’assessore Lamberto Bottini «si è trovata una

soluzione tecnica ambientalmente sostenibile e condivisa a

livello locale che essere stata accolta a livello ministeriale.

Si è così ottenuto il risultato di salvaguardare l’ambiente e

il paesaggio e di mantenere nel territorio regionale

un’infrastruttura di carattere strategico per

l’approvvigionamento del gas metano in Umbria. L’infrastruttura

infatti, legando al meglio i rami dei gasdotti provenienti dal

Nord Europa (da Ucraina e Russia) con quelli provenienti dal

Nord Africa (Algeria), consentirà all’Umbria di non risentire

di potenziali crisi di rifornimento di gas in situazioni

critiche come quelle vissute alcuni mesi fa». (ANSA).

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