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giovedì 8 dicembre 2011

Stanchi di aspettare la convocazione del Consiglio comunale

Sulmona,7 dicembre.

Stanchi di aspettare la convocazione del Consiglio comunale che deve esprimersi in maniera chiara con apposito provevdimento dell'Assemblea civica,sulla vicenda del gasdotto della Snam e della centrale di compressione così come richiesto peraltro dal Ministero dell'Ambiente fin dallo scorso 30 agosto i rappresnetanti dei Comitati cittadini per l'Ambiente hanno deciso oggi di inoltrare un esposto al Prefetto dell'Aquila perchè intervenga contro l'inerzia del Comune di Sulmona. Un comportamento che appare abbastanza assurdo sopratutto se si tiene conto delle decisioni già assunte dal Consiglio regionale abruzzese all'unanimità e dalla comptente Commissione parlamentare. Ecco il testo della lettera inviata al Prefetto Maria Giovanna Iurato
'' Sig. Prefetto,Con lettera datata 30/08/2011, prot. n. 0017274, a firma del Dirigente dott.ssa Concetta Cecere il Ministero dello Sviluppo Economico ha chiesto al Comune di Sulmona di rilasciare il parere di sua competenza in merito alla autorizzazione alla costruzione dell'opera denominata "Centrale di compressione gas di Sulmona e delle quattro linee di collegamento alla rete Snam esistente", opera che la società Snam intende realizzare proprio a Sulmona in località Case Pente. "In particolare - é scritto nella lettera del Ministero- si chiede al Comune di Sulmona di esprimersi con delibera di Consiglio Comunale, ai sensi dell'art. 42 del D.Lgs. 18.8.2000 n.267". Il Ministero aggiunge ancora che procederà, nel prosieguo, ad adottare i successivi atti propedeutici all'emanazione del provvedimento autorizzativo finale. E' doveroso osservare che la centrale di compressione e spinta e le quattro linee di collegamento, secondo il progetto Snam, insistono su un'area destinata dal PRG del Comune di Sulmona a verde agricolo, dove di conseguenza non è consentito insediare impianti di natura industriale quale quello della Snam. Esiste pertanto una evidente incompatibilità dell'opera sotto il profilo urbanistico, nonché vincoli di altra natura.


I Comitati, contrari alla realizzazione dell'opera, hanno inviato al Ministero dello Sviluppo Economico e ad altri 15 Enti coinvolti nel procedimento autorizzativo due lettere. La prima protocollata presso il Comune di Sulmona in data 13.10.11 e la seconda protocollata, sempre presso il Comune di Sulmona in data 15/11/2011. Inoltre, in data 2.11.11, è stata protocollata presso il Comune di Sulmona una lettera dei Comitati avente per oggetto: "Centrale di compressione e spinta della Snam Rete Gas: richiesta convocazione del Consiglio Comunale”.

La lettera era indirizzata al Presidente del Consiglio Comunale, al Sindaco, ai componenti la Giunta municipale, ai Capigruppo consiliari e a tutti i Consiglieri Comunali di Sulmona. Con questa lettera, constatato che erano inutilmente trascorsi due mesi dalla richiesta del Ministero, i Comitati sollecitavano la convocazione, in tempi rapidi, del Consiglio Comunale sul progetto Snam. A nessuna di queste lettere veniva dato, dal Comune di Sulmona, il benché minimo riscontro. Nel frattempo, in data 18.11.11, dal settore urbanistico del Comune di Sulmona veniva inviata alla Snam e al Ministero una lettera di "richiesta integrazioni", in merito ad un aspetto marginale e quindi ininfluente rispetto alla attestazione della incompatibilità dell'opera, che risulta del tutto evidente anche se la Snam non dovesse fornire, o ritardare, il chiarimento richiesto; per cui non si comprende quale è la finalità di questa lettera. Considerato che il mancato parere di merito da parte del Comune di Sulmona può essere interpretato dal Ministero dello Sviluppo Economico come un tacito assenso all'opera, con grave nocumento per i legittimi diritti ed interessi della nostra comunità, i sottoscritti, a nome dei Comitati cittadini per l'ambiente, chiedono alla S.V. di esercitare i poteri che la legge Le assegna al fine di: 1) Indurre il Comune di Sulmona alla immediata convocazione del Consiglio Comunale; 2) Accertare ogni possibile responsabilità , anche sul piano legale, sia a livello politico che della struttura amministrativa comunale, in merito a comportamenti omissivi o dilatori che dovessero essere riscontrati nei fatti sopra rappresentati. Seguono le firme''

martedì 6 dicembre 2011

Gasdotto “Rete Adriatica”:PERCHE' SULLA DORSALE APPENNINICA?


COMUNICATO STAMPA

Oggi, 5 dicembre, a Bazzano, l'Aquila, si riparla del Gasdotto Brindisi-Minerbio.
L'iniziativa è promossa e coordinata dalle Donne Democratiche de l'Aquila ed ha per titolo: Gasdotto “Rete Adriatica”:PERCHE' SULLA DORSALE APPENNINICA?

Partecipano ai lavori rappresentanti del Partito Democratico impegnati a tutti i livelli istituzionali: l'On.le Lolli, l'Ass. Moroni, il Vice Presidente del Consiglio Regionale Abruzzo d'Amico, il Presidente Comunità Montana Peligna Carrara. La discussione sarà animata da rappresentanti del Comitato No Tubo ed il Comitato Cittadini per l'ambiente.
A coordinare i lavori sarà Gilda Panella delle Donne Democratiche de l'Aquila.
L'importante iniziativa vede, come risulta evidente, il Partito Democratico abruzzese in prima linea nel cercare risposte all'interrogativo su cui da anni si pretende chiarezza.
Anche in Umbria la questione è stata posta con forza ad ogni livello, politico, istituzionale e sociale.
Purtroppo nella nostra regione registriamo un atteggiamento diverso da parte di autorevoli rappresentanti del centro sinistra e del governo regionale.
Mi chiedo come sia possibile che in Abruzzo il Partito Democratico abbia la forza per pretendere un serio approfondimento sulla scelta del tracciato, mentre qui da noi non si riesce a stimolare lo stesso partito a manifestare una minima volontà di aprire un confronto ed un percorso di verifica sull'impatto che il progetto può produrre sull'ambiente e sull'economia delle comunità e dei territori appenninici interessati.
Invitiamo ancora una volta e con forza la politica regionale umbra, ad iniziare dal Partito Democratico, a non eludere la domanda del perché il gasdotto debba passare proprio lungo il tracciato che appare agli occhi dei più il meno opportuno ed appropriato.

Il Vice Presidente del Consiglio
Orfeo Goracci