Puoi contattarci QUI

ABBIAMO BISOGNO ANCHE DEL TUO AIUTO

SERVONO FINANZIAMENTI PER I RICORSI! QUALSIASI DONAZIONE E' IMPORTANTE.
Di seguito il codice IBAN per una vostra donazione...


IT73A0359901899050188528865

venerdì 26 luglio 2013

IL CASO KAZAKISTAN E IL GRANDE AFFARE DEL GAS

Povera Italia, ridotta a provincia del Kazakistan! Le autorità di polizia italiane, con grande solerzia e senza rispettare la legge, consegnano nelle mani del presidente-dittatore kazako Nazarbaev la moglie e la figIia del dissidente Ablyazov .La credibilità del nostro Paese va sotto zero. Alti funzionari di polizia sono costretti a dimettersi. La maggioranza delle larghe intese PD-PDL, pur di salvare il governo, assolve il Ministro dell' Interno Angelino Alfano. Il tutto sarebbe avvenuto "a sua insaputa". Ma perché l'Italia sarebbe stata così disponibile nell'accogliere la richiesta del governo Kazako? Secondo la stampa internazionale perché il nostro Paese ha importanti affari con il Kazakistan, in particolare nel campo del petrolio, del gas e della vendita di armi. Ha scritto il Financial Times : "si sospetta che lo abbia fatto per gli interessi commerciali in un paese ricco di risorse come il Kazakistan, corteggiato da Silvio Berlusconi quando era presidente del consiglio e da altri leader mondiali". 

L'Italia, attraverso l'ENI, ha notevoli investimenti in Kazakistan. Ma vi sono anche altre società che fanno affari nel settore degli idrocarburi e nella costruzione e manutenzione di oleodotti e gasdotti. L'Huffington Post ne ha pubblicato l'elenco e tra queste imprese sono citate : Agip, Saipem, Bonatti spa, Igs, Kcoi, Rossetti Kazakhstan, Kios Cjsc, Sicim spa, Ersai Caspian Contractor e Jsc Jv Byelkamit. Nel campo del cemento e delle costruzioni hanno un ruolo di primo piano la Italcementi e il Gruppo Todini. Ma è proprio nel settore del gas che Berlusconi e Putin avrebbero interessi diretti. Secondo una inchiesta di Repubblica del 10 dicembre 2010, dal titolo "la spartizione del bottino", "un membro del board di Gazprom (il colosso energetico russo, ndr) e un suo assistente hanno confermato a un interlocutore che Repubblica ritiene attendibile che, in cambio dell'espansione in Europa occidentale di Gazprom, Putin abbia aperto a Berlusconi la strada ai giacimenti pre - caspici in Kazakistan, metano poi depurato nella vicina centrale russa di Orenburg e lì immesso nei tubi verso l'occidente"; "Il Cavaliere - continua Repubblica - avrebbe investito, in uno dei giacimenti contigui al grande bacino di Karachagnakh oltre mezzo miliardo di dollari, per un rendimento annuo che, alle attuali (e calanti) valutazioni di mercato, potrebbe fruttargli tra i 100 e 300 milioni di dollari l'anno di profitto". L’intreccio tra politica e affari nel settore dell’energia è sempre stato molto stretto. La "guerra del gas", per la spartizione di un’enorme torta di profitti, è in pieno svolgimento.

Proprio dai grandi giacimenti dell'area del Caspio dovrebbero partire tre nuovi gasdotti, il Poseidon, il TAP (Trans Adriatic Papiline) e l'Interconnector LNG. L'approdo dei tre mega tubi è previsto sulla costa pugliese . Arrivati in Italia, questi ingenti nuovi quantitativi di gas (oltre 30 miliardi di metri cubi l'anno) verrebbero convogliati nel grande gasdotto della Snam Brindisi - Minerbio, di 687 km. In Basilicata, inoltre, è prevista la realizzazione di un grande deposito sotterraneo di gas della società russa Geogastok. Il "nostro" gasdotto Sulmona-Foligno di 167 km, con centrale di compressione a Sulmona, è un pezzo del Brindisi Minerbio e, unitamente al potenziamento dei pozzi di stoccaggio di San Salvo - Cupello, è funzionale al disegno delle multinazionali di trasformare il nostro Paese in "hub" del gas. Poiché l'Italia non ha bisogno di più gas , essendo le infrastrutture esistenti già sovrabbondanti , il gas aggiuntivo sarà rivenduto ad altri paesi europei. Altro che pubblica utilità del metanodotto Brindisi - Minerbio! Eni, Snam e le altre multinazionali intendono utilizzare il nostro territorio unicamente come una pedina al loro servizio. Per i loro affari siamo semplicemente terra di occupazione, ovvero una "servitù". Noi, che sappiamo bene come il settore degli idrocarburi, nel mondo, è tra quelli che presentano i più alti indici di profitto ma anche di illegalità e di corruzione, non intendiamo essere "servi" di nessuno, ma, al contrario, essere cittadini liberi che rivendicano il sacrosanto diritto di decidere del futuro del proprio territorio. 
Per questo siamo fermamente intenzionati a combattere fino in fondo una battaglia che è insieme per la difesa della vita e della democrazia.

Sulmona, 25/07/2013 Comitati cittadini per l’ambiente

sabato 6 luglio 2013

Sotto il comunicato stampa che abbiamo ricevuto dal Movimento 5 Stelle riguardo l'interrogazione sul Gasdotto Brindisi Minerbio da loro presentata.

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00613
presentato da
GALLINELLA Filippo
testo di
Martedì 28 maggio 2013, seduta n. 24

  GALLINELLACIPRINITERZONICECCONIAGOSTINELLIVACCA,COLLETTIDEL GROSSOGAGNARLI e TOFALO. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.— Per sapere – premesso che:
   nel gennaio 2005 la Snam Rete gas spa ha presentato, attraverso una serie di valutazioni di impatto ambientale (VIA) parziali, un progetto per la realizzazione di un gasdotto denominato «Rete Adriatica», di 687 chilometri, suddiviso in cinque lotti funzionali: Massacra-Biccari; Biccari-Campochiaro; Sulmona-Foligno (a Sulmona è prevista anche la centrale di compressione); Foligno-Sestino e Sestino-Minerbio;
   la società proponente Snam, nel suddividere l'opera nei suddetti 5 lotti funzionali, non ha affatto considerato la direttiva n. 85/337/CEE e n. 97/11/CE e la giurisprudenza comunitaria (Corte di giustizia dell'Unione europea, sezione II, 28 febbraio 2008, causa C-2/07) concernenti l'obbligo di una valutazione di impatto ambientale di tipo complessivo, che tenga conto dell'effetto cumulativo dei progetti frazionati, non ha tenuto conto della direttiva n. 42/2001/CE disciplinante l'obbligo di applicazione della procedura di valutazione ambientale strategica e della direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali;
   inizialmente l'opera era prevista lungo la fascia adriatica, costituendo il consequenziale raddoppio dell'infrastruttura già esistente, ma all'altezza di Biccari, è stata dirottata verso l'interno;
   dall'all'analisi del tracciato, si evince che si tratta di un'unica struttura per il trasporto del gas metano che va ad interessare aree di particolare pregio ambientale e ad elevato rischio sismico;
   in merito ai costi ambientali, appare evidente quanto devastante e, quindi, sconsiderata, sia la scelta di un tracciato che coincide con il progetto «A.P.E.» (Appennino Parco d'Europa), il più importante progetto di sistema avviato nel nostro Paese, finalizzato alla conservazione della natura e allo sviluppo ecosostenibile con l'ambizione strategica della valorizzazione delle risorse naturali e culturali;
   per quanto attiene al rischio sismico, esso rappresenta, tra le criticità del progetto, uno degli aspetti più macroscopici: deviando l'opera, la Snam sceglie incredibilmente, un tracciato che si snoda lungo le depressioni tettoniche interne dell'Appennino centrale;
   sovrapponendo il percorso del gasdotto alle carte sismiche delle regioni interessate, balza infatti in tutta la sua evidenza che la condotta corre in parallelo e talvolta interseca le linee di taglia attive di territori caratterizzati da un notevole tasso di sismicità che si manifesta, non di rado, attraverso eventi di magnitudo elevata;
   la mappa della pericolosità sismica del territorio nazionale mette in evidenza, attraverso l'intensità della colorazione viola, le aree che sono a più elevato rischio dell'intera penisola. Sono le stesse aree che, secondo la Snam, dovrebbero essere attraversate dal mega-gasdotto Brindisi-Minerbio e tra queste, esattamente le località più tragicamente colpite dal terremoto del 6 aprile 2009, quelle del cratere sismico dell'Aquila e provincia, nonché le località del sisma che ha colpito l'Umbria e le Marche il 26 settembre 1997;
   nel settembre del 2010, si è costituito, tra le regioni Abruzzo, Marche ed Umbria, un coordinamento interregionale antigasdotto con capofila il comune dell'Aquila;
   è la stessa Snam a definire il Sulmona-Foligno ed il Foligno-Sestino «uno dei tratti più critici dell'intero progetto». Tutte le località interessate dal tracciato del gasdotto sono in zona sismica di 1o e 2o grado; anche la centrale di compressione, prevista a Sulmona, insiste su una zona sismica di 1o grado: il sito scelto per la centrale è nei pressi della faglia attiva del Monte Morrone ed i sismologi pongono l'attenzione, oltre che sulla particolare origine geologica della Conca Peligna (caratterizzata da depositi alluvionali come la piana dell'Aquila) che, in caso di terremoto, amplifica notevolmente gli effetti dell'onda sismica a causa del fenomeno dell'accelerazione, anche sulla faglia stessa, «dormiente» da oltre 1.900 anni; senza trascurare che la particolare conformazione orografica della Valle, non consentirebbe la dispersione delle sostanze inquinanti emesse dalla centrale con notevoli ripercussioni sulla salute umana e sulla catena alimentare;
   all'elevato rischio sismico che metterebbe a repentaglio l'incolumità dei cittadini ai quali viene ad avviso degli interroganti negata e sottratta l'applicazione del principio di precauzione, si sommano gli ingenti danni anche irreversibili all'ambiente ed i danni economici sia per le popolazioni colpite dal sisma che a stento cercano di risollevarsi, che per i cittadini residenti che hanno scelto per i loro territori, un modello di sviluppo eco-sostenibile che nulla ha a che vedere con infrastrutture pericolose ed impattanti imposte dall'alto;
   i consumi di gas sono in netto calo secondo i dati forniti dalla stessa Snam: 75,78 miliardi di metri cubi immessi in rete nel 2012, contro gli 84 miliardi circa del 2008, mentre le infrastrutture esistenti hanno una capacità di trasporto di 107 miliardi di metri cubi. La realizzazione di nuove infrastrutture è quindi motivata dalla volontà della Snam di rafforzare il ruolo di hub dell'Italia: rivendere il gas acquistato dal nord Africa ai Paesi del centro-nord Europa, gravando i cittadini ed i territori attraversati di pesanti servitù, rischi, danni ambientali, economici senza alcun beneficio;
   molti sono gli enti istituzionali che attraverso i loro deliberati, tutti con voto unanime, hanno espresso contrarietà all'opera come: la regione Abruzzo, la regione Marche, la regione Umbria, la provincia di Perugia, la provincia dell'Aquila, la provincia di Pesaro e Urbino, il comune di Pietralunga, il comune di Gubbio, il comune di Foligno, il comune di Cascia, il comune dell'Aquila, il comune di Sulmona, il comune di Pratola Peligna, il comune di Pacentro, il comune di Corfinio, il comune di Navelli, il comune di Introdacqua;
   l'VIII Commissione Ambiente della Camera dei deputati il 26 ottobre 2011 ha approvato all'unanimità una risoluzione che impegna il Governo a disporre la modifica del tracciato sia per gli alti costi ambientali che per l'elevato rischio sismico;
   i provvedimenti di valutazioni di impatto ambientale sono oggetto di contenzioso ancora in essere e il tracciato del metanodotto in progetto è stato oggetto di azioni legali in sede nazionale e comunitaria da parte di enti locali, comitati e associazioni ecologiste per l'assenza di procedure di valutazioni di impatto ambientale o di valutazione ambientale strategica uniche;
   il 26 giugno 2010 la provincia di Pesaro-Urbino, la provincia di Perugia, il comune di Gubbio, nel dicembre 2011 il comune di l'Aquila, la comunità montana del Catria e del Nerone, il comitato umbro-marchigiano «No Tubo», i comitati cittadini per l'ambiente di Sulmona, il comitato civico «Norcia per l'Ambiente», il gruppo d'intervento giuridico onlus, l'associazione La Lupus in Fabula onlus, la Federazione nazionale Pro Natura, il WWF Italia, Mountain Wilderness Italia, Italia Nostra, l'ARCI caccia della provincia di Perugia hanno inoltrato un ricorso alla Commissione europea affinché valuti (articolo 258 Trattato CE) la rispondenza alle normative comunitarie in materia di valutazione ambientale strategica – VAS e di valutazione di impatto ambientale – VIA del gasdotto denominato «Rete Adriatica», progettato dalla Snam Rete Gas spa (avente come partner per la distribuzione la Società British Gas);
   l'8 agosto 2011 sono stati presentati tre ricorsi straordinari al Capo dello Stato contro il progetto del gasdotto appenninico «Rete Adriatica» della Snam Rete Gas spa da parte delle associazioni ecologiste Mountain Wilderness, Lega per l'Abolizione della Caccia e Federazione nazionale Pro Natura, da parte della provincia di Perugia e da parte del comune di Gubbio, curati dall'avvocato Rosalia Pacifico, del foro di Cagliari;
   nei primi giorni del mese di luglio 2011 è stato presentato ricorso al TAR Lazio contro il decreto di compatibilità ambientale dal comune di l'Aquila;
   appare agli interroganti inutile sottoporre ad oggettivi rischi i cittadini delle aree interessate nel realizzare la nuova infrastruttura, considerando che quella attuale già soddisfa la domanda interna –:
   se non ritengano necessario assumere tutte le iniziative di propria competenza al fine di escludere che il progetto di realizzazione dell'opera coinvolga la fascia appenninica in linea con i contenuti della risoluzione approvata all'unanimità dall'VIII Commissione Ambiente nella seduta n. 553 del 26 ottobre 2011;
   se ritengano necessario considerare tutte le deliberazioni di contrarietà adottate dai vari enti istituzionali a tutti i livelli;
   quale sia l'orientamento generale del Governo nei confronti del progetto denominato «Rete Adriatica» e se, alla luce delle numerose criticità riportate in premessa, non ritenga che sia opportuno sospendere le procedure di autorizzazione attualmente in corso ed impedire la realizzazione di quest'opera così come progettata. 

(4-00613)

Il super gasdotto fa alzare le barricate al Salento. Ed è subito “No Tap”

Da: "Il Fatto quotidiano"
L'infrastruttura che porterà il carburante azero all'Italia passando per Grecia e Albania dovrebbe approdare su una delle spiagge più pregiate dell'area pugliese. Comunità locali pronte a rafforzare l’opposizione al progetto: “Abbiamo un turismo di qualità da difendere e non ci danno garanzie sulla sicurezza”

QUI LINK

lunedì 24 giugno 2013

VERINI (PD): "RICHIESTA AL MINISTRO ZANONATO LA CONVOCAZIONE DEL TAVOLO SUL GASDOTTO SNAM RETE ADRIATICA. NUMEROSI I COMUNI UMBRI E MARCHIGIANI COINVOLTI DALL'OPERA"


Con una lettera i parlamentari PD Verini (Umbria), Mariani (Toscana), D'Incecco (Abruzzo) e Morani  (Marche) hanno sottoposto al Ministro Zanonato la questione del metanodotto Rete adriatica, “di cui si sono occupati in maniera non risolutiva i precedenti Governi”, chiedendo di convocare il primo tavolo tecnico istituzionale.  Ciò al fine di dare inizio ad un confronto tra le parti "al fine di individuare le soluzioni più adeguate a salvaguardare l'ambiente e la sicurezza delle popolazioni e alla realizzazione di un’opera considerata strategica per il paese".

"La Snam Rete Gas Spa - ricordano i parlamentari nella lettera - ha presentato nel marzo 2004 un progetto volto alla realizzazione di un metanodotto denominato «Rete Adriatica» della lunghezza complessiva di 687 chilometri, lungo un unico tracciato che va da Massafra (provincia di Taranto) fino a Minerbio, (provincia di Bologna), attraversando dieci regioni, tre parchi nazionali, uno regionale ed oltre venti siti di rilevanza comunitaria. Il tratto compreso tra Foligno e Sestino lungo 113,7 chilometri prevede il passaggio attraverso il territorio di numerosi comuni umbri e marchigiani compresi nella fascia appenninica: Foligno, Nocera Umbra, Gualdo Tadino, Gubbio, Pietralunga, Città di Castello, Apecchio".

"Le ragioni del passaggio sull'asse appenninico - sottolineano gli stessi deputati- sembrano essere dettate esclusivamente da interessi economici della società poiché le spese di servitù di passaggio sono più basse rispetto la costa, per cui la grande opera presenta costi ambientali ed economici ai danni delle comunità e dell’ecosistema dell’Appennino".

"La strada seguita da Snam Rete Gas Spa sino ad ora- aggiungono nella missiva - sembra essere il tentativo ad evitare la valutazione ambientale strategica e la valutazione di impatto ambientale unica, in palese violazione delle disposizioni comunitarie e nazionali che impongono la valutazione complessiva degli interventi proposti come interpretato dalla giurisprudenza comunitaria e da quella amministrativa nazionale".

"In piu', avverso tale progetto - ricordano i parlamentari - è stato presentato ricorso alla Commissione europea da amministrazioni pubbliche (province di Pesaro-Urbino e di Perugia, comunità montana Catria e Nerone, comune di Gubbio, comune di Città di Castello e comune dell'Aquila), associazioni ecologiste, e oltre un migliaio di cittadini di varie parti d'Italia (in particolare delle regioni maggiormente colpite Marche, Umbria e Abruzzo) che si sono preoccupati della rischiosità del progetto su cui la Commissione europea ha aperto una procedura di accertamento. Inoltre, la Commissione Ambiente della Camera dei Deputati della precedente legislatura ha unanimemente votato un parere che, facendo proprie le riserve e le contrarietà legate non all'opera, ma al tracciato, ne ha chiesto una modifica sostanziale. A tale parere sono seguite le risoluzioni votate dai Consigli Regionali dell'Abruzzo, delle Marche e dell'Umbria di identico contenuto e finalità.
Il Governo Monti, davanti al Parlamento, attraverso il sottosegretario De Vincenti, fece proprio un ordine del giorno che chiedeva la costituzione di un tavolo tecnico istituzionale di confronto fra il soggetto privato presentatore del progetto per la costruzione del metanodotto in questione e gli enti territoriali interessati, al fine di trovare le soluzioni più adeguate a salvaguardare l'ambiente e la sicurezza delle popolazioni interessate alla realizzazione dell'opera entro settembre 2012.Tale tavolo tecnico istituzionale non è mai stato convocato”.

“Siamo, pertanto, a richiederle e sollecitare la necessità – concludono Verini, Mariani, D'Incecco e Morani - di procedere con la costituzione del tavolo tecnico istituzionale, per dare inizio così al confronto tra le parti al fine di individuare le soluzioni più adeguate a salvaguardare l'ambiente e la sicurezza delle popolazioni e alla realizzazione di un’opera considerata strategica per il paese”.

sabato 30 marzo 2013

Comunicato Stampa del 29 Marzo 2013 del Comitato Interregionale No Tubo e del Comitato No TAP

Con la nascita di una pagina Facebook dedicata dopo mesi di contatti il Comitato NO TAP(che lotta contro TAP e POSEIDON) il NO TUBO che unisce i comitati delle 10 regioni attraversate dal Brindisi/minerbio(rete adriatica) uniscono le loro forse contro lo scellerato progetto di di attraversare l'Italia da sud a nord per portare il gas in Austria.

LINK ALLA PAGINA FACEBOOK QUI


Questo gruppo si prefigge di unire tutti i comitati che in più parti della penisola lottano contro il progetto di rendere il nostro paese l'HUB DEL GAS DELL'EUROPA!
In un sistema saturo come il nostro che veicola 110 Miliardi di mc di gas ogni anno è ne consuma circa 74/80 (dati Snam) quest'opera non è necessaria!
TAP(statoil,egl,E-on)
Poseidon(edison,depa)
Rete Adriatica Brindisi/minerbio(SNAM)
Sono questi i progetti da fermare assolutamente!

Tutto questo è un dispendio di risorse ambientali,economiche,sociali, giustificato solo dall'aspettativa di enormi guadagni per le società proponenti.
TUTTO QUESTO LO PAGHEREMO NOI!
Molte di queste opere sono state dichiarate d'interesse strategico ma niente hanno a che fare con l'interesse dei cittadini che continueranno a pagare il gas a caro prezzo visto che il gas Azzero è DI SOLO PASSAGGIO in Italia è destinato al centro Europa dove il mercato è più redditizio per i promotori.
Dietro queste asettiche sigle ci sono le solite multinazionali,i soliti affaristi,i soliti personaggi,I SOLITI NOTI!
Devastazione ambientale sociale in tutta Italia porterà quest'opera e alle popolazioni toccheranno i danni.
I governi che si sono succeduti in questi anni in una scellerata e miope politica energetica hanno dato man forte a questa Lobby!
Diffondete informatevi e aiutateci a fermare quest'opera anacronistica e
inutile"
Pagina del coordinamento:

Descrizione RETE ADRIATICA:

Descrizione igi poseidon:

Descrizione TAP:

sabato 16 febbraio 2013

CENTRALE SNAM : UNA GIORNATA STORICA  PER I CITTADINI E PER  LA DEMOCRAZIA. ORA LA SNAM RINUNCI DEFINITIVAMENTE AL SUO DEVASTANTE E PERICOLOSO PROGETTO


Quella del 15 Febbraio 2013 è una giornata storica per il movimento antigasdotto: la Conferenza dei Servizi della Regione Abruzzo sulla centrale di compressione è stata chiusa e la richiesta della Snam è stata rigettata. 

E' una vittoria esemplare dei cittadini che da oltre 5 anni si stanno battendo con determinazione per impedire che il nostro territorio venga asservito agli interessi della multinazionale del gas. Ma è anche una vittoria delle istituzioni democratiche che, recependo la volontà popolare, hanno espresso la loro contrarietà all'opera attraverso numerosi atti. Durante la  mattina del 15 Febbraio, a partire dalle ore 9 e per tutta la durata della Conferenza dei Servizi, una folta delegazione di cittadini di Sulmona e del comprensorio ha dato vita ad una civile manifestazione sotto la sede del Servizio Energia della Regione, a Pescara.
Nutrita anche la presenza istituzionale a fianco dei comitati: consiglieri regionali,  presidente della Comunità Montana Peligna, consiglieri comunali ed alcuni candidati alle prossime elezioni politiche.
Prima dei lavori ufficiali della Conferenza, sono stati ascoltati i rappresentanti dei comitati e di altre associazioni : WWF, Lipu, Orsa Pro Natura Peligna, ISDE Medici per l'Ambiente e Cittadinanza attiva.

Decisivo è stato il parere del Collegio regionale per le garanzie statutarie che ha sancito in modo inequivocabile l'illegittimità del procedimento per il rilascio dell'A.I.A. (Autorizzazione Integrata Ambientale) -  perché in aperto contrasto con precise normative nazionali e regionali, parere che, con l'avvenuta pubblicazione sul bollettino ufficiale della Regione, assume valore di rilevanza amministrativa.
Così come  un ruolo importante ha avuto la lettera, pervenuta oggi e firmata dai consiglieri regionali Di Pangrazio, D’Amico, Caramanico, D’Alessandro, Acerbo, Ruffini, Saia, Di Luca e Milano, con cui si invitava il dirigente del Servizio, dott.ssa Iris Flacco, a non disattendere il parere del Collegio!

Va dato atto che il Comune di Sulmona, rappresentato dall'assessore Mauro Tirabassi e dai tecnici del settore, ha difeso in maniera adeguata ed efficace le giuste ragioni del territorio, richiamando non solo le proprie delibere di contrarietà, ma anche gli atti di altre istituzioni, come la Commissione Ambiente della Camera, le due risoluzioni della Regione Abruzzo e la L. reg.le  n. 28 del 19/06/2012 che sancisce l’incompatibilità di grandi metanodotti con annesse centrali in aree altamente sismiche.
Non possiamo che definire, invece, vergognoso il comportamento della Provincia dell’Aquila che, non solo era assente, ma ha inviato un parere favorevole alla realizzazione della centrale, a firma del suo dirigente tecnico:  in questo modo sono state calpestate ben tre delibere di contrarietà votate unanimemente dal Consiglio Provinciale e vengono ignorate le normative e tutti i pronunciamenti che al riguardo si sono avuti da parte di numerosi organi istituzionali.

La Snam, infine, faccia l'unica scelta possibile in un paese democratico : constatato che il suo progetto è avversato da tutti, cittadini ed istituzioni, lo ritiri ed accetti di sedersi ad un tavolo per discutere di possibili soluzioni alternative: Insistere significherebbe continuare ad esercitare una violenza inammissibile contro i sacrosanti diritti del territorio e contro gli stessi principi del nostro Stato democratico.


giovedì 14 febbraio 2013

CENTRALE SNAM : VENERDI 15 FEBBRAIO A PESCARA  PRESIDIO PER LA LEGALITA' E LA DEMOCRAZIA.


Dall'assemblea popolare sulla questione Snam , svoltasi lunedì 11 febbraio, è emersa la comune volontà dei partecipanti a continuare la lotta , civile e democratica, contro il devastante e pericoloso progetto della multinazionale del gas.   All'incontro presso la Comunità Montana, al quale erano state invitate tutte le forze politiche e tutti gli amministratori pubblici, hanno preso parte, oltre a molti cittadini, anche diversi rappresentanti istituzionali : i consiglieri regionali D'Amico, Di Pangrazio e Caramanico, il senatore Mascitelli, il consigliere provinciale Mastrangioli, il presidente della Comunità Montana Peligna Carrara, i consiglieri comunali Ranalli, Gatta e Santilli, Sindaci e amministratori dei Comuni di Pratola, Pettorano, Cansano e Introdacqua. L'assemblea ha condiviso pienamente la proposta dei comitati di rappresentare in modo forte e determinato le giuste ragioni del territorio in occasione della Conferenza dei Servizi che si terrà a Pescara venerdì 15 febbraio alle ore10. Tutti gli intervenuti hanno convenuto sulla illegittimità della Conferenza dei Servizi e quindi sul fatto che non sussistono le condizioni, sul piano legale, per concedere l'autorizzazione all'esercizio della centrale di compressione che la Snam intende realizzare a Sulmona. Alla luce del parere emesso in merito dal Collegio regionale per le garanzie statutarie, l'istanza della Snam non può che essere respinta e pertanto la Conferenza deve essere chiusa.
Per ottenere questo obiettivo una folta delegazione di cittadini e pubblici amministratori sarà presente  presso la sede del Servizio Energia della Regione, dando luogo ad un
PRESIDIO PER LA LEGALITA' E LA DEMOCRAZIA VENERDI 15 FEBBRAIO alle ore 9 a PESCARA IN VIA PASSOLANCIANO 75.
Tutti sono invitati a partecipare per difendere le decisioni democraticamente assunte dalle Istituzioni a  tutela dell'ambiente, della salute pubblica e dei diritti del territorio.
Dall'assemblea i comitati hanno  anche lanciato un appello a tutti i candidati alle elezioni politiche del 24  e 25 febbraio affinché sottoscrivano un impegno preciso a sostegno della battaglia per impedire la realizzazione del progetto della Snam. Hanno già sottoscritto l'impegno i candidati che hanno preso parte all'assemblea : Giovanni D'Amico (PD), Vincenza Giannantonio (SEL), Alfonso Mascitelli e Carlo Alicandri Ciufelli (Riv. Civile – lista Ingroia), Enza Blundo (M5S).
Le adesioni possono essere inviate anche via e-mail.
Riportiamo di seguito i punti più importanti dell'impegno :
" Di fronte ad attività o interventi  che presentano rischi elevati per la salute pubblica, per la sicurezza dei cittadini e per  l'ambiente, nel dubbio, ritengo irrinunciabile l'applicazione del principio di precauzione.
Mi impegno, pertanto,  a far sì che opere fortemente impattanti e potenzialmente molto pericolose come il megagasdotto "Rete Adriatica" e la centrale di compressione e spinta della Snam prevista a Sulmona, non vengano realizzate in territori altamente sismici e di grande qualità ambientale quali sono quelli dell'Appennino. Uno dei primi atti, se sarò eletto al Parlamento, sarà quello di riproporre l'approvazione della risoluzione che impegna il governo a disporre la modifica del tracciato e ad individuare una soluzione alternativa, al di fuori della dorsale appenninica. Mi impegno ad impedire la modifica dell'art.117 della Costituzione, modifica che vorrebbe riservare esclusivamente allo Stato materie finora sottoposte alla potestà concorrente di Stato e Regioni, tra le quali la produzione, il trasporto e la distribuzione dell'energia. Qualora ciò avvenisse le comunità locali verrebbero espropriate di ogni possibilità di controllo in merito a decisioni che sono fondamentali per la vita delle comunità stesse. Mi impegno a contrastare in ogni caso, e con determinazione, scelte politiche tese a favorire gli interessi dei poteri forti rispetto ai diritti costituzionali dei cittadini e del territorio”.
Sulmona, 12/02/2013


           Comitati cittadini per l’ambiente

VERINI AI COMITATI NO TUBO: “INSIEME ABBIAMO OTTENUTO RISULTATI IMPORTANTI, IN PARLAMENTO CONTINUERA’ L’IMPEGNO DE PD”


“In questi anni abbiamo combattuto insieme battaglie positive e tenaci, per evitare che il previsto tracciato del progetto Snam Brindisi-Minerbio arrechi irreparabili danni all'ambiente, all'ecosistema, per evitare che attraversi zone ad alta sismicità zone di pregio e di interesse comunitario. Abbiamo ottenuto risultati importanti: il pronunciamento di Consigli Regionali, provinciali e comunali, le mobilitazioni hanno consentito anche al Parlamento di pronunciarsi inequivocabilmente. Su iniziativa del sottoscritto e di altri deputati Pd (Giovanni Lolli, Raffaella Mariani e il compianto Massimo Vannucci) la Camera ha approvato all'unanimità, in Commissione Ambiente, un giudizio negativo sul progetto, ha chiesto la modifica del tracciato ed ha impegnato il Governo, in aula,  a convocare un tavolo serio prima di ogni ulteriore passo.
Su questa linea intendiamo procedere. Dopo la mia prima legislatura sono candidato in Umbria, la mia regione, alla Camera. Sono candidato per il mio partito, il Pd e se sarò rieletto mi impegno a proseguire su questa strada. Con tenacia, lealtà, come è avvenuto in questi anni, e con la volontà di costruire alleanze positive con tutte le forze e le istituzioni nazionali e locali, per evitare anche all'Umbria, oltre che agli altri territori interessati, questo grave danno”. 

On. Walter Verini

venerdì 8 febbraio 2013

SU CON LA TESTA! FERMIAMO LA SNAM


SU CON LA TESTA! FERMIAMO LA SNAM


Un megagasdotto di 687 km da Brindisi a Minerbio (Bo) : così la Snam vuole squarciare l'Appennino, collocando una bomba ad orologeria nei territori più altamente sismici dell'Italia. Il metanodotto "Rete Adriatica", inoltre, sconvolgerebbe aree di elevatissima qualità ambientale facenti parte del progetto A.P.E. (Appennino Parco d'Europa).
Questa gigantesca infrastruttura, che comprende la centrale di compressione e spinta di Sulmona, non serve all'Italia, ma è funzionale ai profitti dell'Eni e della Snam : il gas importato è infatti destinato ad essere rivenduto ad altri Paesi europei. E', quindi, una operazione prettamente speculativa ( hub del gas), realizzata però sulla pelle delle popolazioni dei territori attraversati.
Nonostante l'opposizione dei cittadini e il "no" di tutte le Istituzioni (Camera dei Deputati, Regioni, Province e Comuni) il progetto della Snam sta andando avanti.
Per venerdì 15 febbraio, alle ore 10 a Pescara, il Servizio Energia della Regione ha convocato la Conferenza dei Servizi per la concessione dell'A.I.A. (Autorizzazione Integrata Ambientale)  alla centrale di Sulmona, un impianto che non solo non esiste, ma la cui costruzione non è stata neppure autorizzata.
La concessione dell'A.I.A. è illegale perché - come ha sancito il Collegio regionale per le garanzie statutarie -  è in aperto contrasto con precisa normative nazionali e regionali. Perciò il procedimento va chiuso e la richiesta della Snam va respinta.
                           
VENERDI 15 FEBBRAIO A PESCARA
A PARTIRE DALLE ORE 9,00 (in via Passolanciano75)
SI TERRA' UN PRESIDIO POPOLARE
PER LA DIFESA DELLA LEGALITA' E DELLA DEMOCRAZIA.
Tutti sono invitati a partecipare.

In preparazione della mobilitazione del 15  febbraio è indetta a 
SULMONA una ASSEMBLEA PUBBLICA
per LUNEDI 11 FEBBRAIO ALLE ORE 17,00
presso la COMUNITA' MONTANA PELIGNA (via Angeloni 11)

Alla assemblea sono invitati a partecipare: i cittadini, le associazioni, i Parlamentari, i Consiglieri Regionali, i Sindaci e gli amministratori pubblici, i candidati e i rappresentanti delle forze politiche.
I Comitati  non sono schierati con nessuna forza politica, ma ritengono fondamentale il ruolo della politica per vincere questa battaglia. Perciò chiedono ai candidati al Parlamento di assumere una posizione chiara e un impegno preciso per fermare il devastante e pericoloso progetto della Snam.
Facciamo sentire alta e forte la voce del territorio!

Sulmona 6 febbraio 2013                                            
        Comitati cittadini per l'ambiente

venerdì 18 gennaio 2013

Gas: in 2012 consumi indietro di 10 anni

-4,1% su 2011, pesa calo domanda termoelettrica

(ANSA) - ROMA, 3 GEN - Nel 2012 i consumi italiani di gas sono tornati indietro di quasi 10 anni, per il calo sia della domanda termoelettrica, penalizzata dalla debolezza dei consumi di elettricita' e dalla concorrenza delle rinnovabili, che di quella industriale.
Secondo le elaborazioni di Staffetta Quotidiana su dati di Snam Rete Gas, l'Italia ha consumato 74,25 miliardi di metri cubi, ben al di sotto dei 77,68 del 2003.
Il calo sul 2011 e' stato del 4,1% mentre quello sul 2010 e' del 10,2%.

comunicato stampa dei comitati cittadini per l'ambiente sul pronunciamento del Collegio per le Garanzie Statutarie della regione Abruzzo in merito al gasdotto / centrale della Snam.


Agli Organi di Informazione


IL COLLEGIO REGIONALE PER LE GARANZIE STATUTARIE DA' PIENAMENTE RAGIONE AL MOVIMENTO ANTIGASDOTTO.   LA SNAM RISPETTI LE LEGGI E LA VOLONTA' DELLE ISTITUZIONI.

Il Collegio regionale per le garanzie statutarie dà pienamente ragione al movimento antigasdotto e boccia il settore Energia e il Governo della Regione Abruzzo.
Il parere emesso dal collegio è molto chiaro : la convocazione della Conferenza dei Servizi per autorizzare l'esercizio (A.I.A.) della centrale Snam prevista a Sulmona è una forzatura sul piano giuridico ed istituzionale. Esiste un evidente contrasto con  la L.R. n.28 del 19 giugno 2012 che non consente la realizzazione di grandi metanodotti, con annesse centrali, in aree altamente sismiche e con il Piano regionale per la tutela della qualità dell'Aria il quale stabilisce che gli impianti con emissioni in atmosfera possono essere realizzati solo all'interno di aree industriali.
Il parere del Collegio evidenzia inoltre, nel procedimento avviato dal settore Energia, non solo l'illogicità ma anche il contrasto con la legislazione statale : non è possibile autorizzare le emissioni in atmosfera di una centrale di compressione che non solo non esiste ma che non è stata, al momento, neppure autorizzata. Il Collegio di garanzia censura anche il comportamento della Giunta regionale che, a fronte di precise norme di legge e di due risoluzione del Consiglio contrarie al progetto della Snam, è rimasta totalmente inerte. Le risoluzioni, si afferma nel parere, "non possono essere ridotte a valutazioni meramente interne" (in questo senso si era espressa la responsabile del settore Energia della Regione Iris Flacco) ma "pongono un vincolo politico-istituzionale sugli organi di governo destinatari delle risoluzioni medesime. Il vertice politico del relativo settore amministrativo deve fornire indicazioni coerenti con quanto deliberato dal Consiglio Regionale. Le risoluzioni non possono essere completamente disattese pena la trasmissione ai cittadini di uno svuotamento completo dell'istituto della rappresentanza politica". 
Nel parere del Collegio si formulano rilievi anche alla Valutazione di Impatto Ambientale nazionale, in quanto si dà via libera all'opera pur riconoscendone le elevate criticità e le evidenti carenze progettuali relative  ai rischi che essa comporta.
Il Collegio regionale per le garanzie statutarie, quindi, riconosce come  pienamente valide le contestazioni che il movimento antigasdotto, e i comitati cittadini per l'ambiente in particolare, hanno sempre mosso nei confronti del devastante progetto Smam e delle anomale procedure seguite da organismi tecnici sia nazionali che regionali.
Ci aspettiamo, adesso, che la Conferenza dei Servizi per il rilascio dell'A.I.A. (inizialmente convocata per il 20 dicembre e poi rinviata al 31 gennaio) venga sconvocata; e che la Giunta regionale non perda altro tempo nel dare esecutività alle risoluzioni del Consiglio Regionale, negando l'intesa con lo Stato.
La Snam, anzichè prodigarsi nell'ennesimo comunicato-fotocopia  dovrebbe fare una cosa sola : rispettare le leggi e la volontà delle Istituzioni che a tutti i livelli (Camera dei Deputati, Regioni, Province e Comuni) hanno espresso un chiaro e motivato "no" al metanodotto "Rete Adriatica" e alla centrale di compressione di Sulmona.
Il metanodotto e la centrale, dice la Snam, hanno una "valenza strategica". E' vero : non per i cittadini, però, ma per i profitti della stessa  Snam e dell'Eni in quanto l'opera ha una finalità prettamente commerciale, cioè rivendere il gas importato ad altri Paesi europei. L'Italia ha già oggi un surplus di infrastrutture per il trasporto energetico e i consumi interni di gas, peraltro in calo, sono ben al di sotto della capacità della rete di trasporto. Perciò la Snam si astenga dal ripetere la favola secondo cui il metanodotto "Rete Adriatica" serve al fabbisogno energetico dell'Italia perché non convince nessuno. Quanto alla scelta del tracciato è la stessa società proponente ad affermare, nei documenti  da essa prodotti, che quello del "Sulmona - Foligno"  è uno dei tratti più critici dell'intero progetto. Anche le centrali nucleari in Giappone erano considerate supersicure. Poi c'è stato il disastro di Fukushima. La Snam spieghi come mai, l’11 febbraio 2010, a Tarsia in Calabria, un suo metanodotto è esploso a causa di uno smottamento di terreno. Proprio in merito alla sicurezza sismica la Commissione nazionale VIA ha dovuto riconoscere che gli studi di dettaglio sulla sismicità non potranno eliminare ma solo "ridurre la vulnerabilità della condotta". Quindi il pericolo esiste e ricade tutto sulle popolazioni dei territori attraversati dal metanodotto, mentre i vantaggi sono solo della Snam. Riuscirà mai la Snam a comprendere che la sicurezza dei cittadini e la tutela della salute vengono prima, ma molto prima, della ricerca del profitto? 
Sulmona 18 gennaio 2013
                                                                                                                      Comitati cittadini per l’ambiente

un filmato appena realizzato dagli amici Abruzzesi che descrive tutta la questione del gasdotto Brindisi Minerbio