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giovedì 20 dicembre 2007

APPROVATA UNA MOZIONE SUL GASDOTTO BRINDISI-MINERBIO.

Il consiglio comunale di Città di Castello ha approvato all’unanimità la mozione sul gasdotto presentata dal capogruppo dei verdi civici Roberto Lensi.
La mozione, variata in alcuni punti, si propone di impegnare l’amministrazione comunale ad approfondire le tematiche relative al gasdotto ed a convocare una specifica seduta della Commissione Assetto del Territorio alla quale saranno tutti invitati a partecipare: cittadini, Comitato No Tubo, Associazioni Interessate. Inoltre la Giunta si impegna a partecipare al tavolo di concertazione, promosso dal comune di Pietralunga, per rivedere in maniera congiunta l’opera.
Nonostante le perplessità poste da alcuni consiglieri, peraltro mosse a suo tempo anche dal Comitato, circa la necessità della stessa per il nostro territorio visto che non ci saranno benefici locali da tale impianto, il Capogruppo di Forza Italia Ivano Rampi ha accusato “i Comitati di voler bloccare tutte le opere che servono allo sviluppo”.
Noi rispondiamo che sin dall’inizio il nostro No è stato al passaggio dell’opera in territorio vincolato e, come riportato nella Determina dirigenziale della regione Umbria “l’opera interessa solo in minima parte i territori agricoli, dove dopo una stagione l’impatto viene cancellato, mentre per la maggior parte interessa un territorio variegato dal punto di vista geomorfologico ed estremamente delicato e di pregio dal punto di vista paesaggistico e ambientale”. Alla luce dei dati in nostro possesso l’opera sembra apportare benefici solo alla Snam e danni al territorio e agli abitanti dell’Umbria ed inoltre ci chiediamo la ragione per cui si istituiscono aree protette con i soldi pubblici e poi vi si autorizza il passaggio di opere altamente distruttive che ne alterano il valore e la ragione stessa della loro creazione, quando ci sono soluzioni alternative.
Il consiglio, con questa decisione, ha dato un segnale positivo e di speranza alla cittadinanza attiva, che evidenzia una forte preoccupazione per la distruzione che comporterà, non solo nella zona di Scalocchio, ma anche nelle aree dei comuni vicini, compromettendo l’assetto di un territorio famoso, anche all’estero, per la sua natura mai intaccata dall’uomo. Le conseguenze, peraltro maggiori di quelle effettivamente dichiarate dalla Snam, preoccupano anche i consiglieri, resisi conto che, oltretutto, dovranno essere costruite strade asfaltate per raggiungere i siti di scavo, strade che rimarranno lì, come ha puntualizzato il consigliere Canzio Novelli, in un’area protetta con vincolo idrogeologico, vista la pericolosità causata dalle frequenti frane.
Non sono purtroppo in molti i cittadini effettivamente consapevoli del danno ambientale ed economico che causerà questo gasdotto, valutato peraltro con una perdita di valore immobiliare ingente. Dal punto di vista idrico è difficile affermare che nulla verrà intaccato, in un momento storico nel quale l’acqua viene a mancare, come dimostrano i molti appelli di comuni umbri. E per questo è molto importante, come puntualizzato dal capogruppo di Castello Libera, Nicola Morini, che la delibera firmata nel 2006 sul gasdotto è stata approvata “con la prescrizione di ricevere chiarimenti sulle questioni idrogeologiche e di impatto ambientale che caratterizzano l’intervento”.

Da ultimo, il Comitato è ben consapevole del buon risultato e dei positivi segnali di collaborazione dati dal Consiglio Comunale, dalla Giunta e dall’Assessore all’Ambiente Massetti, continuando comunque a seguire attivamente i risvolti e gli impegni presi, chiedendo di essere chiamato a partecipare a tutte le fasi decisionali e non che seguiranno a tale mozione.
Distinti saluti



Emanuela Conti
la portavoce

APPROVATA UNA MOZIONE SUL GASDOTTO BRINDISI-MINERBIO.

Il consiglio comunale di Città di Castello ha approvato all’unanimità la mozione sul gasdotto presentata dal capogruppo dei verdi civici Roberto Lensi.
La mozione, variata in alcuni punti, si propone di impegnare l’amministrazione comunale ad approfondire le tematiche relative al gasdotto ed a convocare una specifica seduta della Commissione Assetto del Territorio alla quale saranno tutti invitati a partecipare: cittadini, Comitato No Tubo, Associazioni Interessate. Inoltre la Giunta si impegna a partecipare al tavolo di concertazione, promosso dal comune di Pietralunga, per rivedere in maniera congiunta l’opera.
Nonostante le perplessità poste da alcuni consiglieri, peraltro mosse a suo tempo anche dal Comitato, circa la necessità della stessa per il nostro territorio visto che non ci saranno benefici locali da tale impianto, il Capogruppo di Forza Italia Ivano Rampi ha accusato “i Comitati di voler bloccare tutte le opere che servono allo sviluppo”.
Noi rispondiamo che sin dall’inizio il nostro No è stato al passaggio dell’opera in territorio vincolato e, come riportato nella Determina dirigenziale della regione Umbria “l’opera interessa solo in minima parte i territori agricoli, dove dopo una stagione l’impatto viene cancellato, mentre per la maggior parte interessa un territorio variegato dal punto di vista geomorfologico ed estremamente delicato e di pregio dal punto di vista paesaggistico e ambientale”. Alla luce dei dati in nostro possesso l’opera sembra apportare benefici solo alla Snam e danni al territorio e agli abitanti dell’Umbria ed inoltre ci chiediamo la ragione per cui si istituiscono aree protette con i soldi pubblici e poi vi si autorizza il passaggio di opere altamente distruttive che ne alterano il valore e la ragione stessa della loro creazione, quando ci sono soluzioni alternative.
Il consiglio, con questa decisione, ha dato un segnale positivo e di speranza alla cittadinanza attiva, che evidenzia una forte preoccupazione per la distruzione che comporterà, non solo nella zona di Scalocchio, ma anche nelle aree dei comuni vicini, compromettendo l’assetto di un territorio famoso, anche all’estero, per la sua natura mai intaccata dall’uomo. Le conseguenze, peraltro maggiori di quelle effettivamente dichiarate dalla Snam, preoccupano anche i consiglieri, resisi conto che, oltretutto, dovranno essere costruite strade asfaltate per raggiungere i siti di scavo, strade che rimarranno lì, come ha puntualizzato il consigliere Canzio Novelli, in un’area protetta con vincolo idrogeologico, vista la pericolosità causata dalle frequenti frane.
Non sono purtroppo in molti i cittadini effettivamente consapevoli del danno ambientale ed economico che causerà questo gasdotto, valutato peraltro con una perdita di valore immobiliare ingente. Dal punto di vista idrico è difficile affermare che nulla verrà intaccato, in un momento storico nel quale l’acqua viene a mancare, come dimostrano i molti appelli di comuni umbri. E per questo è molto importante, come puntualizzato dal capogruppo di Castello Libera, Nicola Morini, che la delibera firmata nel 2006 sul gasdotto è stata approvata “con la prescrizione di ricevere chiarimenti sulle questioni idrogeologiche e di impatto ambientale che caratterizzano l’intervento”.

Da ultimo, il Comitato è ben consapevole del buon risultato e dei positivi segnali di collaborazione dati dal Consiglio Comunale, dalla Giunta e dall’Assessore all’Ambiente Massetti, continuando comunque a seguire attivamente i risvolti e gli impegni presi, chiedendo di essere chiamato a partecipare a tutte le fasi decisionali e non che seguiranno a tale mozione.
Distinti saluti



Emanuela Conti
la portavoce