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mercoledì 6 luglio 2011

UN PASSO AVANTI NELLA LOTTA CONTRO L’ECOMOSTRO DELLA SNAM

Si è svolta in Parlamento, presso l’VIII ° Commissi one( Ambiente), la prima audizione sul problema del megagasdotto della Snam. All’incontro hanno preso parte i rappresentanti dei comitati cittadini e di alcune Istituzioni locali : Aldo Cucchiarini (No Tubo Marche), Stefano Luchetti (No Tubo Umbria), Mario Pizzola (comitato Sulmona), Leonello La Rosa (comitato L’Aquila), il presidente della Comunità Montana Peligna Antonio Carrara, il presidente della Comunità Montana Catria e Nerone (Pesaro) Massimo Ciabocchi, il rappresentante della Regione Umbria Francesco Cicchella. Assente, invece, la Regione Abruzzo e la Snam.
All’audizione – che è nata in seguito alla risoluzione (7-00518) che sul tema è stata presentata dai deputati del PD – hanno partecipato i parlamentari Tortoli (in qualità di Presidente), Stradella, Mariani, Verini, Lolli, Vannucci e Realacci. Seguiranno altre audizioni, dopo di che la proposta di risoluzione verrà sottoposta al voto in Commissione Ambiente.
I portavoce dei comitati e i presidenti delle due Comunità Montane, dopo aver spiegato ai parlamentari della Commissione le ragioni della lotta che da anni i cittadini stanno conducendo contro il devastante progetto della Snam, hanno chiesto la sospensione del procedimento autorizzativo e hanno dichiarato il loro accordo con quanto richiesto attraverso la risoluzione : l’istituzione di un tavolo a livello nazionale con tutti i soggetti interessati per valutare l’opportunità dell’opera e per pervenire ad un diverso tracciato che escluda la dorsale appenninica.
E’ stata evidenziato come sia assurda la scelta di dirottare la cosiddetta “Rete Adriatica” in aree – quali quelle della dorsale appenninica - che presentano criticità elevatissime sotto il profilo ambientale, dell’assetto idrogeologico e del rischio sismico. Il tracciato del metanodotto, infatti, sconvolgerebbe territori che costituiscono il polmone verde della penisola e che sono considerati strategici per la tutela della biodiversità nonché per la promozione di politiche di sviluppo ecosostenibile (progetto APE).
Contro ogni logica è, inoltre, la decisione di collocare una infrastruttura così impattante e pericolosa (metanodotto e centrale di compressione) proprio lungo le aree più altamente sismiche della penisola, in parallelo o intersecando tutte le principali faglie attive dell’Appennino centrale e mettendo così ancora più a rischio la pubblica incolumità.
Molto pesanti, infine, sarebbero le ricadute negative sul turismo e sulle attività economiche locali, già fortemente penalizzate. E’ evidente, perciò, che per il tracciato dell’opera non poteva esserci scelta più sbagliata e che l’insistere su tale scelta è frutto non certamente di ragioni tecniche ma di pregiudiziali logiche di carattere politico ed economico. Il livello di attenzione registrato e alcuni interventi dei parlamentari presenti testimoniano della fondatezza delle motivazioni addotte da cittadini ed istituzioni nel corso dell’audizione.
I comitati, pertanto, esprimono un giudizio positivo sull’iniziativa promossa dall’VIII° Commissione e si augurano che la risoluzione venga approvata alla unanimità dalla stessa Commissione Parlamentare.

martedì 5 luglio 2011

Continua la vertenza “No Tubo”.

L’ VIII Commissione Parlamentare (Ambiente), in seguito all’azione dell’On. Mariani (risoluzione n° 7-00518) ha convocato per il giorno 5 Luglio 2011 una prima audizione con i rappresentanti della rete “No Tubo” (Comitati di cittadini, associazioni ambientaliste e di categoria, etc.) provenienti da Umbria, Marche e Abruzzo.
Sono stati convocati anche amministratori di Regioni ed Enti Territoriali (province, comuni, comunità montane) interessate dal passaggio del metanodotto oggetto di tante polemiche al punto di essere ormai chiamato comunemente “il gasdotto dei terremoti”.

Ad affiancare i cittadini, c’è un gruppo oramai folto (e trasversale) di politici ed amministratori delle varie regioni interessate, di ogni livello istituzionale.
Tra i più sensibili l’On. Walter Verini, la cui incisiva azione ha elevato la vicenda a livello parlamentare. Dopo aver analizzato la mole (ormai notevole) degli atti e documenti inerenti la questione assieme ai colleghi M.Vannucci, Lolli ed altri, ha intrapreso un’attività stringente finalizzata al riesame del progetto, nella consapevolezza che il movimento di opposizione che si è creato è tutt’altro che estemporaneo ed dispone invece di concrete basi culturali.
Decisamente incisiva anche l’attività del Vicepresidente del Consiglio Regionale dell’Umbria Orfeo Goracci, che ha richiesto una convocazione straordinaria della Commissione Regionale Permanente direttamente sul tracciato del gasdotto, precisamente sul M. Splendore, al confine tra le province di Perugia e Pesaro Urbino.
Goracci chiede alla Commissione anche di recarsi sull’ Appennino Tosco Romagnolo a verificare gli effetti del passaggio di una struttura del genere sul territorio a distanza di decenni e vedere direttamente i famosi “ripristini ambientali” tanto pubblicizzati dalla SNAM.

Continua intanto l’azione legale amministrativa intrapresa dai comitati, associazioni e dalle amministrazioni pubbliche avverso i decreti via recentemente emessi dai ministeri competenti.
I Comitati hanno anche aperto una sottoscrizione pubblica popolare per la raccolta dei fondi necessari a sostenere le spese legali necessarie a sostenere il confronto con la SNAM retegas.