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domenica 29 gennaio 2012

La nuova pubblicità della Snam: la Snam ha deciso di scoprire le sue carte.

Nella recente campagna pubblicitaria, trasmessa alla radio e pubblicata sui giornali nazionali, la Società ha dichiarato: Oggi Snam aspira a giocare da protagonista la partita internazionale del gas creando un hub nel sud Europa attraverso un ambizioso piano di investimenti che può contribuire a trasformare l’Italia, da semplice Paese di consumo, in un crocevia delle rotte internazionali del gas.”

A questo punto sono confermati tutti i dubbi sollevati dal Comitato Interregionale No Tubo, che sin dall’inizio aveva sospettato e comunicato che il Gasdotto Brindisi Minerbio servisse solamente alla Snam per esportare il Gas e non per potenziare la rete nazionale. Quindi non ha più senso (semmai lo abbia mai avuto) parlare di un opera di Pubblica Utilità.

Oltretutto, l’amministratore dell’Eni Scaroni, in un’intervista al giornale La Stampa del 20 Marzo 2006, alla domanda se fosse vero che, come da una documento vicentino di Confindustria per l'ENERGIA, si prospettasse un ruolo dell'ITALIA come HUB del gas europeo, rispondeva:«Siamo sul terreno del volontarismo piu' assoluto. Siamo un paese che da dieci anni sta cercando di costruire un rigassificatore e non ci riesce. Provi a farne quattro, cinque o anche di piu'. Come sia possibile, e' una cosa che mi sfugge».

A Scaroni sarà sfuggito il “dettaglio” del vero intento della Snam, ma a noi no.

Con l’alibi della carenza di gas in Italia, in base alla quale bisognava costruire gasdotti e rigassificatori, si sottaceva il reale scopo del progetto che era e rimane quello di esportare gas. E’ da precisare che la rete nazionale esistente, ha una capacità di trasporto di 110/120 miliardi di metri cubi di gas all’anno ed è, quindi, più che sufficiente a coprire i nostri consumi che si aggirano intorno agli 80/85 miliardi di metri cubi l’anno.

La stessa Confindustria Ceramica ha accusato l’Eni e la Snam di sotto utilizzare la rete per tenere alti i prezzi, con notevole ripercussione negativa per le imprese che soffrono la grave crisi economica (Sole 24Ore – 14/9/2011) e per tutti i cittadini-utenti che da anni subiscono rincari continui delle bollette (l’ultimo a gennaio 2012).

In merito all’incidente di pochi giorni fa in Toscana, dove l’esplosione di un gasdotto ha provocato feriti gravi, distrutto case, interessando anche boschi limitrofi, il Comitato da sempre ha evidenziato la grande pericolosità di questi impianti, sottolineando che l’errore umano, la manutenzione, le cause naturali, sono sempre possibili a verificarsi! (uno smottamento di terreno, a Tarsia, nel febbraio del 2010 provocò un’esplosione simile, ma senza feriti).

In questo contesto appare sempre più assurdo il tracciato del gasdotto Brindisi Minerbio che, ricordiamo, va ad interessare uno dei territori a più alto rischio sismico dell’Italia centrale, inanellando tutti i comuni che negli ultimi anni hanno avuto gli eventi tellurici più disastrosi e intersecando, soprattutto, numerose faglie sismiche attive.

Una infrastruttura di queste dimensioni rappresenta un rischio certo al quale vengono esposte le popolazioni residenti senza alcun beneficio e con pesantissimi costi: una colossale servitù per i lauti guadagni di un colosso economico!

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