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lunedì 20 giugno 2011

METANODOTTO SNAM. DOTTORINI (IDV): COINVOLGERE I CITTADINI NELLA SCELTA DEL MIGLIORE TRACCIATO POSSIBILE. A RISCHIO AMBIENTE E TURISMO

Da marzo giace in Consiglio la mozione Idv, sottoscritta anche Fds. Regione si schieri a fianco dei cittadini. Pericoli per rischio sismico e idrogeologico

“Un progetto fuori da ogni contesto di salvaguardia ambientale ed economico-turistica dell’intera regione. È necessario da subito pronunciarsi per la revisione del tracciato e ricorrere in sede europea per valutare il rispetto di tutte le procedure autorizzative tecniche”. Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell’Italia dei Valori in Consiglio regionale e primo firmatario della mozione presentata lo scorso 10 marzo relativa alla revisione del progetto di gasdotto Brindisi-Minerbio, invita la giunta a riconsiderare la propria posizione di retroguardia rispetto all'opera voluta dal governo.
"Il tracciato del gasdotto produrrebbe danni irreparabili al paesaggio e all'economia dei paesi coinvolti. Settecento chilometri di linea, in buona parte sulla cresta di crinali di pregio, attraverseranno numerosissimi corsi d'acqua, aree naturali protette, siti di importanza comunitaria e zone di protezione speciale. Nello specifico – aggiunge Dottorini - nella nostra regione saranno interessati dal tracciato il Parco nazionale dei Monti Sibillini, i Boschi del bacino di Gubbio, il fiume Topino e i boschi di Pietralunga. Non si capisce come mai la Valutazione di impatto ambientale sia stata effettuata solo su alcuni tratti del tracciato, senza prendere in considerazione l'intera opera, che è bene a ricordare attraverserà gran parte dell'Italia lungo la dorsale appenninica, area ricca di criticità come il rischio sismico e quello idrogeologico. È giunto il momento che la Regione, rompendo una tradizione ormai consolidata, si schieri dalla parte dei cittadini, delle associazioni ambientaliste e dei comitati non per escludere a priori il passaggio della linea di metanodotto, ma per giungere alla scelta di un tracciato razionale e per vigilare affinché tutte le procedure autorizzative di un'opera di tale portata siano rispettate".
“Secondo gli elaborati progettuali - continua - si vede come l'impatto socio-economico sulle aree interessate sarebbe insostenibile, rischiando di provocare danni alla filiera turismo-ambiente-cultura e al settore delle eccellenze, dai prodotti tipici alle importanti aree tartufigene dell'Umbria. Settori di fondamentale importanza per l’economia dell’intera Regione. Chiediamo infine che la Regione si faccia carico delle istanze dei cittadini che da anni si battono per la tutela del territorio, coinvolgendo le comunità locali interessate per consentire di scegliere i tracciati meno impattanti e più sicuri, nel rispetto dell'ambiente e degli interessi dell'intera comunità regionale".

Perugia, 17 giugno 2011

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