Buongiorno a tutti,
è' il momento di fare qualcosa sul serio!
Occorre farci sentire da chi prende le decisioni, o rischiamo di venir soffocati dal silenzio di chi non ha mai sentito parlare delle nostre terre delle nostre case dei nostri bellissimi paesaggi Appenninici e della nostra salute e sicurezza.
Per questa ragione abbiamo organizzato l'invio della mail di protesta in allegato.
Vi preghiamo di inviarla e farla inviare da tutti i vostri conoscenti. Diffondetela, fatela circolare in tutti i modi possibili, spingete la popolazione ad inviarla, aiutateci poiché questi, malgrado 11 anni di lotta, stanno andando avanti senza sentir ragioni.
Per questa ragione abbiamo organizzato l'invio della mail di protesta in allegato.
Vi preghiamo di inviarla e farla inviare da tutti i vostri conoscenti. Diffondetela, fatela circolare in tutti i modi possibili, spingete la popolazione ad inviarla, aiutateci poiché questi, malgrado 11 anni di lotta, stanno andando avanti senza sentir ragioni.
Grazie
Comitato No Tubo
Campagna
di mail
bombing
contro il gasdotto Rete Adriatica.
Al
Presidente della Repubblica,
al
Presidente del Consiglio dei Ministri,
al
Ministro dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare,
al
Ministro dello Sviluppo Economico,
al
Ministro per i Beni e Attività Culturali e il Turismo,
al
Presidente della Regione Abruzzo,
alla
Presidente della Regione Umbria,
al
Presidente della Regione Marche,
le zone
dell’Appennino centrale, di elevato valore ambientale e
paesaggistico e a forte rischio sismico, sono poste in pericolo dalla
realizzazione in progetto del gasdotto “Rete Adriatica” da parte
del Gruppo Snam.
Nonostante
la presenza del gas naturale sia già diffusa, per mere ragioni
speculative (aumento della portata per la vendita nel resto
d’Europa), si vuole a tutti i costi raddoppiare la rete di
trasporto del gas da Brindisi (Puglia) a Minerbio (Emilia-Romagna).
Il
tratto appenninico dell’Italia centrale è quello dal peggiore
impatto ambientale e sui contesti socio-economici locali, la sua
realizzazione farebbe perdere l’attrattiva turistica a zone ricche
di natura, arte e cultura senza dare alcuna reale utilità alle
popolazioni interessate. Infatti, i consumi di gas naturale in Italia
sono diminuiti negli ultimi anni.
Infine,
si tratta delle zone fra quelle di maggiore rischio sismico del
territorio nazionale e del Continente europeo. Nel tratto relativo
all’Abruzzo, Lazio, Umbria e Marche, su 28 località attraversate
dal progetto di metanodotto, 14 sono classificate in zona sismica 1 e
14 in zona sismica 2. Anche la centrale di compressione, localizzata
a Sulmona, ricade in zona sismica di primo grado.
Aveva
ben compreso l’VIII Commissione permanente “Ambiente” della
Camera dei Deputati che, con la risoluzione n. 7/00158 del 26 ottobre
2011, aveva impegnato il Governo alla radicale modifica del tracciato
del gasdotto. Il Governo finora ha disatteso le indicazioni.
Proteste
popolari, contestazioni da parte di tanti Enti locali, azioni legali
di associazioni e comitati non smuovono finora gli intendimenti
speculativi della compagine energetica, che, è bene ricordare, è di
proprietà pubblica.
Come
cittadino, mi appello a Voi, perché gli interessi alla tutela
dell’ambiente, alla difesa delle economie locali, al patrimonio
culturale siano tutelati e sia scongiurata la realizzazione di questa
devastante e costosissima opera priva di senso e dannosa.
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firma _____
data
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