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sabato 4 febbraio 2012

L’AQUILA. La prossima settimana momento decisivo per decidere le sorti dell’infrastruttura.

L’assessore all’Ambiente del Comune dell’Aquila, e presidente del coordinamento che si oppone alla realizzazione del gasdotto Snam lungo la dorsale appenninica, Alfredo Moroni, ha convocato i sindaci dei Comuni abruzzesi interessati dal passaggio dell’infrastruttura per martedì 8 febbraio, alle ore 10, a Pescara, in occasione della riunione del consiglio regionale. «Martedì il Consiglio regionale, che si terrà nella sede del Comune di Pescara, discuterà una seconda risoluzione sul gasdotto, - ha dichiarato Moroni - presentata dal presidente della commissione regionale Ambiente Luca Ricciuti e dal consigliere Giovanni D’Amico e già approvata nella commissione competente. Siamo molto soddisfatti per tale circostanza e per l’attenzione rivolta, in quella sede, all’audizione dei sindaci dei territori interessati e dei comitati, indicativa di una positiva condivisione e di una ottimale sinergia della Regione con le comunità locali. Si tratta, infatti, di un documento importante che va nella direzione indicata e sostenuta dai rappresentanti dei territori interessati dal passaggio del gasdotto, in primo luogo rafforzando la determinazione di ottenere il diniego, da parte del consiglio regionale, all’intesa Stato – Regioni sull’opera, e inoltre chiedendo al presidente Chiodi di avviare il tavolo interistituzionale per il cambiamento del percorso, ai fini di persuadere Snam a individuarne uno alternativo, che privilegi il passaggio sotto il mare Adriatico. È dunque estremamente importante che i rappresentanti delle comunità abruzzesi che si oppongono al gasdotto siano presenti, in veste istituzionale, e dunque con le loro fasce, per dare forza alle ragioni del no e sostenere il voto alla risoluzione, vigilando affinché questo documento venga approvato e ottenga il voto favorevole e l’appoggio di tutti i partiti. Come abbiamo sempre sostenuto e ricordiamo ancora una volta, questa battaglia è infatti, prima di tutto, una battaglia per la tutela dell’ambiente e delle economie specifiche di un’intera regione, e non solo di questo o quel territorio».

domenica 29 gennaio 2012

LA REGIONE FERMI LA SNAM MARTEDI 7 FEBBRAIO 2012 MANIFESTAZIONE A PESCARA

Il 18 gennaio scorso a Tresana (Massa Carrara) è esploso un metanodotto della SNAM provocando gravi danni e diversi feriti, di cui tre molto gravi.

L’11 febbraio 2010 a Tarsia (Cosenza) era esploso un altro metanodotto, sempre della SNAM, a causa di uno smottamento di terreno.

Al di là delle rassicurazioni della SNAM, un fatto é certo : i metanodotti sono impianti molto pericolosi; considerato il prodotto trasportato (gas a fortissima pressione) possono esplodere per incidenti, attentati o anche per cause naturali.

Il progetto del mega gasdotto lungo la dorsale appenninica é una follia. L'eco-mostro della SNAM attraverserebbe tutti i territori più altamente sismici, gli stessi del devastante terremoto del 6 aprile 2009 che ha colpito L'Aquila e gran parte della provincia.

A Sulmona i rischi e i danni sarebbero doppi a causa della centrale di compressione.

Nonostante le delibere di contrarietà approvate dagli Enti Locali e le risoluzioni votate alla unanimità dal Consiglio Regionale d'Abruzzo e dalla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, il procedimento autorizzativo dell'opera é in una fase molto avanzata.

La Regione intervenga subito esercitando i suoi poteri :

- Dica no all'intesa con lo Stato;

- Fermi l'iter autorizzativo in corso presso le strutture regionali;

- Chieda l'istituzione del tavolo per l'individuazione di una soluzione alternativa, al di fuori della dorsale appenninica.

INVITIAMO I CITTADINI E GLI AMMINISTRATORI PUBBLICI A MANIFESTARE A PESCARA IL 7 FEBBRAIO (ore 10 Municipio) IN OCCASIONE DELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO REGIONALE AFFINCHE' LA REGIONE DIFENDA I LEGITTIMI DIRITTI DEL TERRITORIO E DIA CONCRETA ATTUAZIONE AGLI IMPEGNI ASSUNTI.

Il Settore Energia della Regione ha comunicato che dopo l'8 febbraio riprenderà l'iter autorizzativo per la centrale di compressione . Il Comune di Sulmona si svegli e dimostri con i fatti la sua contrarietà!

Proponiamo, perciò, che il Comune di Sulmona metta in atto iniziative forti ed incisive, come ad esempio la convocazione di un Consiglio comunale straordinario a Pescara il 7 febbraio prossimo, davanti al Consiglio Regionale, dando in questo modo una dimostrazione chiara della sua volontà di lottare fino in fondo per fermare il devastante disegno della SNAM.


Sulmona, 28/01/2011

Comitati cittadini per l'ambiente


Info: Mario 3339698792 – Antonio 3407066402 – Giovanna 3284776001

UNA BOMBA SOTTO I NOSTRI PIEDI

La nuova pubblicità della Snam: la Snam ha deciso di scoprire le sue carte.

Nella recente campagna pubblicitaria, trasmessa alla radio e pubblicata sui giornali nazionali, la Società ha dichiarato: Oggi Snam aspira a giocare da protagonista la partita internazionale del gas creando un hub nel sud Europa attraverso un ambizioso piano di investimenti che può contribuire a trasformare l’Italia, da semplice Paese di consumo, in un crocevia delle rotte internazionali del gas.”

A questo punto sono confermati tutti i dubbi sollevati dal Comitato Interregionale No Tubo, che sin dall’inizio aveva sospettato e comunicato che il Gasdotto Brindisi Minerbio servisse solamente alla Snam per esportare il Gas e non per potenziare la rete nazionale. Quindi non ha più senso (semmai lo abbia mai avuto) parlare di un opera di Pubblica Utilità.

Oltretutto, l’amministratore dell’Eni Scaroni, in un’intervista al giornale La Stampa del 20 Marzo 2006, alla domanda se fosse vero che, come da una documento vicentino di Confindustria per l'ENERGIA, si prospettasse un ruolo dell'ITALIA come HUB del gas europeo, rispondeva:«Siamo sul terreno del volontarismo piu' assoluto. Siamo un paese che da dieci anni sta cercando di costruire un rigassificatore e non ci riesce. Provi a farne quattro, cinque o anche di piu'. Come sia possibile, e' una cosa che mi sfugge».

A Scaroni sarà sfuggito il “dettaglio” del vero intento della Snam, ma a noi no.

Con l’alibi della carenza di gas in Italia, in base alla quale bisognava costruire gasdotti e rigassificatori, si sottaceva il reale scopo del progetto che era e rimane quello di esportare gas. E’ da precisare che la rete nazionale esistente, ha una capacità di trasporto di 110/120 miliardi di metri cubi di gas all’anno ed è, quindi, più che sufficiente a coprire i nostri consumi che si aggirano intorno agli 80/85 miliardi di metri cubi l’anno.

La stessa Confindustria Ceramica ha accusato l’Eni e la Snam di sotto utilizzare la rete per tenere alti i prezzi, con notevole ripercussione negativa per le imprese che soffrono la grave crisi economica (Sole 24Ore – 14/9/2011) e per tutti i cittadini-utenti che da anni subiscono rincari continui delle bollette (l’ultimo a gennaio 2012).

In merito all’incidente di pochi giorni fa in Toscana, dove l’esplosione di un gasdotto ha provocato feriti gravi, distrutto case, interessando anche boschi limitrofi, il Comitato da sempre ha evidenziato la grande pericolosità di questi impianti, sottolineando che l’errore umano, la manutenzione, le cause naturali, sono sempre possibili a verificarsi! (uno smottamento di terreno, a Tarsia, nel febbraio del 2010 provocò un’esplosione simile, ma senza feriti).

In questo contesto appare sempre più assurdo il tracciato del gasdotto Brindisi Minerbio che, ricordiamo, va ad interessare uno dei territori a più alto rischio sismico dell’Italia centrale, inanellando tutti i comuni che negli ultimi anni hanno avuto gli eventi tellurici più disastrosi e intersecando, soprattutto, numerose faglie sismiche attive.

Una infrastruttura di queste dimensioni rappresenta un rischio certo al quale vengono esposte le popolazioni residenti senza alcun beneficio e con pesantissimi costi: una colossale servitù per i lauti guadagni di un colosso economico!