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giovedì 12 agosto 2010

COMUNICATO STAMPA 11 AGOSTO

La Snam rete gas, in risposta all’interrogazione Europea presentata dal deputato catalano Raül Romeva i
Rueda il 20 luglio 2010-07-29 tranquillizza tutti; la Snam afferma di avere grande sensibilità verso i territori
coinvolti, di effettuare il ripristino geomorfologico e vegetazionale dei siti allo scopo di restituirli alle
condizioni iniziali, etc etc

Peccato che i Funzionari dei servizi Naturalistico-Paesaggistici e Faunistico-Venatori della Regione Umbria
non siano della stessa opinione e nel parere reso nell’ambito del procedimento di V.I.A. dichiarino:
“l’opera nei territori appenninici presenta numerose criticità che a volte comportano modificazioni irreversibili
degli ecosistemi” e rincarano la dose dicendo che “l’alterazione paesaggistica prodotta dall’opera, nonostante le
misure di ripristino ambientale previste, rimarrà visibile per un tempo considerevole e costituirà un segno
pregiudizievole per la salvaguardia dei caratteri paesaggistici del territorio Umbro”.

Gli stessi continuano dicendo: “L’intervento sia in fase di cantiere che di esercizio comporta rilevanti problemi
di natura paesaggistica in quanto il tracciato interessa solo in minima parte terreni agricoli, mentre la restante
interessa un territorio variegato dal punto di vista geomorfologico ed estremamente delicato e di pregio sotto il
profilo paesaggistico e ambientale”.

A chi devono credere a questo punto i cittadini?

Il Comitato No Tubo afferma che il livello di divulgazione e conoscenza dell’opera sui territori è a dir poco
basso e quel poco che si è saputo è stato grazie all’azione dei comitati ed associazioni e non certo del
proponente, che si è limitato all’affissione canonica ai vari albi, mentre l’Europa per coinvolgimento e
partecipazione intende ben altro.

E’ normale che la Snam rete gas, che lavora con un'altra ditta che è la British Gas, abbia interesse a vendere il
proprio prodotto. Dove si è mai visto un commerciante che denigra i propri prodotti ? Ma ovviamente, gli
acquirenti devono saper distinguere la realtà dalla pubblicità.
Ci viene detto che il metanodotto è utile, anzi indispensabile alla nazione..
Ci viene detto, con un vero ossimoro, che il metanodotto, progettato per attraversare le zone a maggiore
sismicità del paese (e probabilmente d’Europa) verrebbe posto nei luoghi “più sicuri”, che il tracciato sui
fianchi di montagne sulle quali insistono frane attive lunghe centinaia di metri e larghe altrettanto è quello di
“maggiore stabilità”. Ma poi hanno gravissimi incidenti gasdotti anche a causa di modesti smottamenti
del suolo (es: Tarsia 2010). E di sicuro, anche chi ha trivellato nel golfo del Messico, producendo i noti
problemi tuttora irrisolti (ammesso che siano risolvibili) avrà prima fornito fior di rassicurazioni sulla sicurezza
di queste operazioni.
All’insegna del “noi siamo bravi, noi siamo moderni, a noi nulla sfugge”. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.
E’ forse giunto il momento che i cittadini imparino a non accettare passivamente le insoddisfacenti spiegazioni
e rassicurazioni solo perché chi le propone si fregia di titoli e ha un nome roboante.