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mercoledì 16 marzo 2011

Una Legge Regionale per bloccare il gasdotto della Snam

La devastazione delle aree paesaggistiche ed agricole che il gasdotto progettato dalla Snam produrrebbe sul territorio regionale appaiono evidenti. Così come l’intrinseco pericolo che la realizzazione dell’opera determinerebbe in zone ad alto rischio sismico come le nostre. Senza contare i danni per l’economia di aree a forte vocazione turistica ed agroalimentare.
Siamo più volte intervenuti sull’argomento cercando di sensibilizzare le Istituzioni ad una doverosa azione di difesa degli interessi della comunità regionale. Non staremo qui a riproporre le molte argomentazioni già espresse per motivare la nostra contrarietà. Ma ci preme evidenziare come la gigantesca opera progettata sia ben lontana dal rispondere agli interessi ed alle esigenze di breve e medio periodo della collettività, mentre è totalmente funzionale alle mire espansionistiche della SNAM.
Da una lato, le strutture esistenti e già operanti sul territorio nazionale hanno la capacità di fornire circa 110 miliardi di metri cubi annui di gas, a fronte di un fabbisogno che non supera gli 85 miliardi di mc. Dall’altro registriamo le dichiarazioni - che la Snam ha rilasciato al Sole 24 ore – in cui l’Azienda evidenzia il proprio vero obiettivo: quello di potenziare il suo ruolo di distributore di gas a Paesi terzi ed in particolare del Centro Europa. Per conseguire il risultato ritiene necessario potenziare le capacità di trasporto lungo le dorsali (le servitù di passaggio sono più basse rispetto alla costa!).
La sintesi? L’Umbria dovrebbe subire un danno irreparabile per il proprio territorio e per la propria economia, non per l’interesse nazionale, ma per arricchire la Snam. Anche se la realizzazione del gasdotto fosse ritenuta una scelta di valore strategico per il lungo periodo, è evidente che quel valore risiede nel dotarsi dell’opera e non nella scelta del percorso dove posizionarla. Quello attualmente individuato risponde esclusivamente agli interessi economici della Snam. E’ tollerabile tutto ciò?
Il Consiglio Regionale - in tutte le sue componenti, con la lodevole eccezione dell’estrema Sinistra - ha intenzione di continuare ad assistere passivamente allo scempio che si vuole perpetrare? La Regione Abruzzo, per bloccare la costruzione del gasdotto, si accinge ad approvare una Legge: “Integrazione alla L.R. 18 dicembre 2009, n° 32 – Provvedimenti urgenti a tutela del territorio regionale.” Il testo è già stato approvato all’unanimità, con voto bipartisan, dalla 2^ commissione Consiliare. Se la Regione, maggioranza e minoranze, vuol dimostrare con i fatti e non solo a parole di difendere il nostro territorio e gli interessi dei suoi abitanti, prenda contatto con i colleghi dell’Abruzzo per adottare una analoga iniziativa.
 
Carla Spagnoli
(Presidente del Movimento per Perugia)

L'AQUILA: MORONI, SI' GOVERNO NON FERMERA' MOBILITAZIONE ANTI GASDOTTO

(ASCA) - L'Aquila, 15 mar -
''Il decreto firmato dai ministri Bondi e Prestigiacomo non ferma la nostra mobilitazione.

Andremo avanti con i ricorsi al Tar e saremo presenti, insieme con i comitati che si oppongono alla realizzazione del gasdotto, alla riunione del Consiglio regionale del 22 marzo, durante la quale verra' discussa la legge che ferma il progetto della Snam sul territorio abruzzese''. Alfredo Moroni, assessore all'Ambiente del Comune dell'Aquila, e presidente del Coordinamento interregionale che si oppone al gasdotto della Snam, interviene sull'annunciata autorizzazione, da parte del Governo, alla realizzazione dell'impianto di compressione a Sulmona. ''Il via libera alla centrale e' un chiaro segnale da parte del Governo di voler sostenere l'opera della Snam, cui l'impianto e' strettamente connesso - spiega Moroni - Per quanto ci riguarda, come Coordinamento antigasdotto, insieme con i comitati e con le istituzioni coinvolte, siamo determinati ad andare avanti.

Alla luce di quanto e' accaduto in Giappone dovremmo tutti riflettere su come, di fronte alle catastrofi naturali, il territorio e la popolazione sono comunque esposti, anche in presenza di tecnologie avanzatissime''. Moroni ricorda che ''il nostro territorio, e in generale quello dell'Appennino interno, e' ad altissimo rischio sismico e i danni nel sottosuolo sarebbero ingentissimi in caso di sisma, con conseguenze catastrofiche e imponderabili se riguardassero un gasdotto come quello che la Snam vorrebbe realizzare''. ''Per non parlare - argomenta ancora - dei danni ambientali prodotti dalla costruzione dell'opera e delle ripercussioni anche sull'economia dei territori. Per questa ragione - conclude l'Assessore - non fermeremo la nostra mobilitazione e andremo avanti con le iniziative gia' calendarizzate, a cominciare dai ricorsi al Tar, che stanno predisponendo i nostri avvocati; il 22 marzo, inoltre, la proposta di legge, fortemente voluta dal Coordinamento antigasdotto e gia' approvata all'unanimita' in sede di Commissione regionale, approdera' in aula all'Emiciclo per la ratifica''. ''Un segnale forte - stigmatizza - della volonta', da parte della Regione, di opporsi alla realizzazione dell'opera. Un atto con il quale salterebbe un tassello importante dell'iter autorizzativo dell'infrastruttura''.

Corriere dell'Umbria 15 marzo