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venerdì 7 gennaio 2011

COMUNICATO STAMPA

Apecchio – Cagliari 07/01/2011

L’articolo riguardo al Gasdotto Brindisi Minerbio pubblicato su “La Repubblica” il 05 Gennaio 2011 denota l’importanza e la rilevanza di carattere Nazionale ed Europeo assunta oramai da questo tema.
Ne sono dimostrazione anche le varie Interrogazioni presentate: al Senato da parte dell’IDV, con il Senatore Belisario come primo firmatario, da parte dei Radicali con la Senatrice Poretti.
Alla Camera, da parte del Partito Democratico, con l’Onorevole Verini come primo firmatario.
Al Parlamento Europeo, da parte dei Verdi con il Deputato Spagnolo Raul Romeva e dell’IDV con l’Europarlamentare Rinaldi.
La speranza dei numerosi Cittadini, coinvolti a vario titolo da questa infrastruttura, è che le Amministrazioni delle Regioni interessate si impegnino ora concretamente per evitare questo “scempio annunciato”. Questo vuol dire affrontare Politicamente la questione, esponendosi in prima persona nella difesa dei propri territori, anche dinanzi ad una Multinazionale
come la Snam, le cui motivazioni reali sulla scelta di questo tracciato sono ancora da comprendere.
Il nostro auspicio è che i Politici non facciano come dice il detto Siciliano: (Càliti juncu ca passa la china. Incurvati giunco che passa la piena) poiché questa piena non finirà mai, nel senso che la nostra attenzione riguardo a quest’opera
continuerà e sarà alta e costante fintanto che non vedremo il loro concreto e massimo impegno.
Rimaniamo inoltre fiduciosi rispetto al Ricorso presentato in Europa, atto sottoscritto da Amministrazioni, Associazioni e Cittadini (le Province di Perugia e di Pesaro-Urbino, i Comuni di Gubbio, L'Aquila e Città di Castello, la Comunità montana Catria-Nerone, Mountain Wilderness, Pro Natura, WWF, Italia Nostra, Arci Caccia-PG, il Comitato No Tubo, i Comitati civici di Norcia e Sulmona, la Lupus in Fabula e il Gruppo d'Intervento Giuridico) che hanno avuto la volontà e la lungimiranza di approfondire questa tematica, senza aspettare che siano poi i problemi o gli incidenti a far cambiare le posizioni (l’incidente al lago di Montedoglio insegna).


p. Gruppo d'Intervento Giuridico onlus dott. Stefano Deliperi
p. Comitato No Tubo Matteo Ottaviani

mercoledì 5 gennaio 2011

LA REPUBBLICA.IT

A questo link sotto troverete l'articolo uscito oggi su Repubblica a Pag19
sul Gasdotto Brindisi Minerbio.
Ringraziamo con l'occasione tutti coloro che nei rispettivi Comuni si adoperano per quella che riteniamo essere una causa nobile, di alto profilo e degna di essere perseguita.

lunedì 3 gennaio 2011

Il Giornale dell'Umbria

La Nazione 03 gennaio 2011

Apecchio – Cagliari

E’ stato inviato il 29 Dicembre 2010 alla Commissione Europea un nuovo Ricorso contro il progetto Snam del Gasdotto Appenninico Brindisi Minerbio, sottoscritto dal Comune dell’Aquila (Delibera 455 del 15/12/2010) e dal Comune di Città di Castello (Delibera 192 del 28/12/2010) insieme al Gruppo d’Intervento Giuridico.
Spezzettato il progetto in cinque tronconi, pur essendo un unico progetto funzionale, non è stato sottoposto a un unico procedimento di valutazione di impatto ambientale – V.I.A., né alla procedura di valutazione ambientale strategica – V.A.S. come invece previsto dalle Normative comunitarie.
Questa ragione, assieme al rischio di distruzione ambientale dovuta alla “grande valenza naturalistico-ambientale del territorio attraversato dal Metanodotto”, ai pericoli legati all’attraversamento di territori a vincolo idrogeologico e soprattutto al fatto che, come si evince da Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani 2004 (CPTI04) redatto dal Gruppo di lavoro CPTI 2004 dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e dal DataBase Macrosismico Italiano 2008 (DBMI08, INGV), “il gasdotto e la centrale di compressione di Sulmona si verrebbero a trovare in un territorio ad elevata pericolosità sismica, sia
dal punto di vista della frequenza di eventi che dei valori di magnitudo” ha spinto le suddette amministrazioni a sottoscrivere il Ricorso.

Assieme alle amministrazioni sono oltre un Migliaio, i cittadini di varie parti d’Italia (soprattutto Abruzzo,Umbria e Marche) che per le stesse ragioni, preoccupati da progetti distruttivi per i loro territori, presentati senza il pubblico coinvolgimento, hanno inoltrato analoghi ricorsi in sede comunitaria.
Associazioni, Comitati, Enti locali, Associazioni Ambientaliste e non si sono già rivolti (25 giugno 2010) alla Commissione europea denunciando la palese violazione delle normative comunitarie in materia, interrogazioni parlamentari sono state presentate al Parlamento europeo, al Senato e alla Camera da parte del Partito Democratico,
dell’Italia dei Valori e dei Radicali.
La Commissione europea ha già aperto una procedura di accertamenti.

Distinti saluti

p. Gruppo d'Intervento Giuridico onlus
dott. Stefano Deliperi

p. Comitato No Tubo
Matteo Ottaviani