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venerdì 22 luglio 2011

METANODOTTO. DOTTORINI E BRUTTI (IDV): CONSIGLIO REGIONALE DISCUTA NOSTRA MOZIONE E DICA NO A OPERA DI ENORME IMPATTO AMBIENTALE

"Rometti anziché fare annunci a mezzo stampa, venga a confrontare i suoi convincimenti in Consiglio regionale. Sbagliato ignorare le posizioni dei cittadini e delle amministrazioni locali"


“E' ora che l'assemblea legislativa della Regione dia un'indicazione precisa ed impegni la Giunta a intraprendere ogni azione affinché venga rivisto il progetto del gasdotto Snam “Rete Adriatica”. Per questo chiediamo che nella seduta del 25 luglio del Consiglio regionale venga posta in discussione la mozione presentata dal gruppo dell'Italia dei Valori per contrastare il progetto del governo e aderire al ricorso alla Commissione europea". Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, e Paolo Brutti, segretario regionale Idv, primi firmatari della mozione contro la realizzazione del metanodotto Snam, commentano le notizie apprese dalla stampa in merito all'incontro che si è svolto ieri 21 luglio fra l'Assessore regionale all'ambiente, le associazioni ed i rappresentanti del “Comitato no tubo”.


"L'Assessore Rometti - proseguono Dottorini e Brutti - anziché annunciare a mezzo stampa l'indisponibilità della Regione ad aderire al ricorso pendente presso la Commissione europea, sarebbe opportuno confrontasse i suoi convincimenti con il Consiglio regionale. Il gasdotto Snam è un'opera dal grandissimo impatto ambientale in territori a rischio di fragilità geologica e sismica. Il tracciato, così come elaborato da Snam, produrrebbe danni irreparabili al paesaggio e all'economia dei paesi coinvolti dall'opera. Con la nostra mozione, sottoscritta anche dal gruppo del Prc, chiediamo che la Giunta regionale segua l'esempio della provincia di Perugia e del comune di Gubbio e presenti il ricorso alla Commissione europea affinché tutte le normative del caso siano rispettate nella progettazione di un'opera di grande impatto".

"Leggendo le carte del progetto - continuano Dottorini e Brutti - si vede come l'impatto socio-economico sulle aree interessate sarebbe insostenibile, rischiando di provocare danni alla filiera turismo-ambiente-cultura e al settore delle eccellenze, dai prodotti tipici alle importanti aree tartufigene dell'Umbria. E' assurdo che di fronte ad un progetto di tale impatto e di tale portata l'Assessore possa immaginare di prendere decisioni senza coinvolgere il Consiglio regionale e soprattutto che ignori completamente le prese di posizione delle amministrazioni locali che, Provincia di Perugia in testa, stanno mettendo in campo tutti gli strumenti possibili per fermare la realizzazione di questa opera”.

UMBRIA: IL 25/07 CONSIGLIO REGIONALE FARÀ CHIAREZZA SU GASDOTTO SNAM

Scritto da com/mca Dimensione carattere Riduci grandezza carattere incrementa grandezza carattere Stampa E-mail Valuta questo articolo 12345(AGENPARL) - Roma, 22 lug - Il consigliere regionale Orfeo Goracci (Prc – Fds) annuncia che nella seduta di lunedì 25 luglio l'Assemblea di Palazzo Cesaroni discuterà la mozione (firmata anche da Stufara, Dottorini e Brutti), sul progetto di gasdotto 'Rete Adriatica'. Per Goracci è necessario che il Consiglio esprima un parere definitivo, dato che “l'assessore Rometti e la Giunta regionale sembrano ignorare le iniziative in opposizione alla realizzazione del gasdotto già messe in atto da Provincia di Perugia e Comune di Gubbio”. (Acs) Perugia, 22 luglio 2011 – “Lunedì 25 luglio il Consiglio regionale discuterà la mozione sul progetto di gasdotto 'Rete Adriatica', presentata dal sottoscritto insieme ai consiglieri Stufara, Dottorini e Brutti. Quella sarà una buona opportunità per un pronunciamento nel merito dell'Assemblea legislativa, confidando che la presidente Marini sappia anche in questa circostanza confermare la sensibilità da sempre manifestata sulle tematiche ambientali, la tutela e la valorizzazione del territorio”. È questo l'auspicio espresso dal consigliere regionale Orfeo Goracci (Prc – Fds), dopo aver appreso dalla stampa “che nella giornata di ieri, 21 luglio, l'assessore all'Ambiente Silvano Rometti ha incontrato alcune associazioni ed il Comitato 'No tubo Umbria' sulla questione del metanodotto che dovrebbe attraversare la nostra regione”. In quella occasione, evidenzia Goracci, l'assessore Rometti “ha ribadito (come già avvenuto nella riposta ad una mia interrogazione) di voler attendere un confronto con le altre Regioni interessate per esprimere un parere definitivo sul progetto della Snam”. Per il consigliere del Prc “Rometti e la Giunta regionale sembrano ignorare anche le iniziative in opposizione alla realizzazione del gasdotto, così come progettato, intraprese da Enti locali umbri, con in testa la Provincia di Perugia ed il Comune di Gubbio che, dopo avere avanzato ricorso alla Commissione Europea, stanno procedendo ad ulteriori iniziative in sede giurisdizionale contro il decreto del ministero dell'Ambiente con cui, nel maggio scorso, è stata approvata la Valutazione di impatto ambientale del tratto Foligno-Sestino”. “L'assessore – conclude Orfeo Goracci - continua ad eludere il nodo fondamentale della questione: su un progetto di questa portata e dimensioni, che avrà un impatto notevole sui territori naturali interessati, sulla loro economia e sulla sicurezza di decine di migliaia di cittadini, è necessario che il Consiglio regionale dell'Umbria esprima una sua valutazione decisiva e vincolante per le iniziative successive che la Giunta dovrà e vorrà intraprendere”.

Metanodotto snam: Rometti incontra associazioni e comitati

- L'assessore regionale all'Ambiente e Territorio Silvano Rometti ha incontrato i rappresentanti del WWF Umbria, del Comitato No Tubo Umbria, del Mountain, Wilderness, e del CAI gruppo regionale Umbria che gli hanno ribadito le problematiche connesse al tracciato del metanodotto denominato "Rete Adriatica" proposto dalla SNAM S.p.A..Il progetto del metanodotto interessa il territorio della regione Umbria per un tratto complessivo di oltre 100 Km, interessando il parco nazionale dei Monti Sibillini e alcuni Siti di Interesse Comunitario (SIC) e/o Zone di Protezione Speciale (ZPS). I rappresentanti delle associazioni e dei comitati intervenuti, hanno confermato all'assessore regionale le loro preoccupazioni in merito ai possibili impatti che il metanodotto in questione può comportare al vulnerabile ecosistema regionale, sia in fase di realizzazione che di esercizio, e le loro considerazioni in merito alle ricadute sociali ed economiche sulle popolazioni ed i territori interessati. L'Assessore Rometti ha ricordato che per i due tratti del metanodotto che interessano il territorio umbro, il Ministero dell'Ambiente, a seguito dei pareri espressi dagli uffici regionali a conclusione di un iter partecipativo, durato alcuni anni e che ha coinvolto tutti gli enti territoriali interessati, ha emanato i decreti di compatibilità ambientale per il tratto Sulmona-Foligno e Foligno-Sestino. I due decreti Ministeriali hanno recepito tutte le osservazioni e le prescrizioni espresse nel parere degli uffici regionali, prevedendo specifiche verifiche di ottemperanza alle osservazioni ed alle prescrizioni imposte che dovranno essere effettuate dalle amministrazioni territoriali locali e regionale. L'Assessore Rometti ha inoltre ricordato che, la giunta regionale con propria deliberazione, si è riservata di esprimere il parere definitivo sul progetto in sede di Intesa Stato-Regioni, propedeutica al rilascio della definitiva autorizzazione dell'opera. Rometti, pur confermando l'intenzione dell'Amministrazione regionale di non aderire al ricorso pendente presso la Commissione Europea, contro la realizzazione dell'opera, che sarebbe in totale contraddizione con quanto espresso precedentemente dalla Regione, a conclusione dell'incontro si è impegnato a farsi parte attiva con le altre regioni interessate dal tracciato (Abruzzo, Marche, Emilia Romagna e Toscana) per giungere ad una posizione unitaria da esprimere in sede di Conferenza Stato -Regioni, sede dove eventualmente l'opera potrà avere o no il via definitivo.

giovedì 21 luglio 2011

(Cittadino e Provincia) Perugia 19 luglio ’11 – Continua la lotta delle amministrazioni locali per fermare la corsa della Snam Rete Gas S.p.a alla rea

Alla lista dei ricorsi si aggiunge quello della Provincia di Perugia che recentemente ha dato autorizzazione, con delibera di Giunta, alla proposizione di ricorso giurisdizionale avverso gli atti inerenti la realizzazione del metanodotto Felino-Sestino. “Con decreto 70 del 7.3.2011 – si legge nel documento - il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro per i beni e le attività culturale, ha decretato la compatibilità ambientale del progetto “Metanodotto Sulmona-Foligno e Centrale di compressione di Sulmona”. Con una decreto successivo è stato decretato il parere
favorevole di compatibilità ambientale per il tratto “Foligno-Sestino”. Nel documento si evincono i motivi del ricorso che
più di una volta sono stati esposti nella molte riunioni tra i comitati anti gasdotto e i rappresentanti di enti locali: “parte del tracciato proposto attraversa, zone fortemente interessate da fenomeni sismici, numerose aree naturali protette come il parco nazionale dei Monti Sibillini, siti di importanza comunitaria e zone a protezione speciale; inoltre si ravvisano violazioni alla Vas e i cinque tratti, in cui si suddivide l’opera, dovrebbero essere assoggettate ad un unico procedimento di VIA”. Il “Metanodotto Rete Adriatica (Brindisi Minerbio)” dovrebbe attraversare Abruzzo (103 km), Lazio (10 km), Umbria (43 km), Marche (10 km), Emilia Romagna. L’opera non è cominciata ma è stato pubblicato recentemente dalla SNAM il progetto esecutivo. La SNAM Spa rete Gas (soc Eni) ha in mente la realizzazione del metanodotto Brindisi-Minerbio, opera che nel tratto compreso tra
Foligno e Sestino (114 km in tutto) prevede il passaggio attraverso il territorio di numerosi comuni umbri e Marchigiani compresi nella fascia appenninica (Gubbio, Pietralunga, Città di Castello, Apecchio, Mercatello sul Metauro Borgo Pace e i comuni della Valnerina).
L’infrastruttura si snoda per 687 km circa, con un condotto di 1200 mm di diametro adagiato a 5 metri di profondità (con una pressione di 73 bar), una servitù di pertinenza di 40 metri (20 per lato), più l’inevitabile corollario logistico di piste di percorso e cantieri.