Comunicato Stampa 19/09/2015
Il gasdotto Brindisi-Minerbio a
molti sembrava una cosa ormai tramontata, finita, di cui non era più
necessario parlare. Dopo quasi dodici anni di lotta, centinaia di
documenti prodotti, pronunciamenti contrari da parte di Comuni, Comunità
Montane, Province, Regioni e persino Camera dei Deputati, (che ha
impegnato il Governo a istituire un tavolo di lavoro allargato a tutte
le parti per trovare un’ alternativa), parlare del problema del
supergasdotto Brindisi Minerbio sui crinali e nei fiumi dell’Appennino
sembrava ormai superfluo.
Invece, inaspettatamente, il
Presidente della Regione Marche Ceriscioli e i suoi assessori, hanno
dato una sterzata netta alla vicenda. Le Marche non solo non hanno dato
il diniego all’accordo Stato - Regioni, ma non hanno neppure partecipato
alla Conferenza dei Servizi, lasciando in solitudine l’Abruzzo. Di più:
dopo la mancata partecipazione alla Conferenza, neppure nei trenta
giorni successivi hanno prodotto il documento di contrarietà all’accordo
con lo Stato. Non hanno fatto nulla. Come dire: ci sta bene, avanti coi
lavori!
La giunta di Ceriscioli ha così disatteso gli impegni
presi dalla Regione nelle due passate legislature (sempre in totale
unanimità), ha malamente scaricato il consigliere Traversini (PD) che si
era impegnato, a vario titolo, a seguire la questione nel decennio
precedente, ha girato le spalle a Comitati, Associazioni, Movimenti e ha
tradito molti dei Cittadini che con il loro voto li hanno messi lì ad
amministrare.
Dietro questo atteggiamento di totale inerzia, -
che ci appare quasi come una forma di disprezzo verso gli
“amministrati”, (perlomeno quelli che da oltre un decennio si sono
adoperati contro lo scempio incombente) - probabilmente si cela invece
una mentalità da burocrati, da uomini di apparato, più attenti al parere
dei potenti funzionari delle Pubbliche Amministrazioni che a quelli dei
cittadini. Una mentalità che, in definitiva, tende a divergere da un
atteggiamento autenticamente democratico.
Ma c’è di più. Una così
plateale e diretta assunzione di responsabilità (a questo punto è come
se ci fosse la firma di questa Giunta sul progetto di quello che
consideriamo un vero ”Ecomostro”), nasconde verosimilmente anche un
atteggiamento di sostanziale disinteresse, sui rischi, le devastazioni,
le ricadute sociali e sull’immagine stessa che tale “opera” arrecherà ai
territori interni e montani della Regione.
Ceriscioli, in
campagna elettorale, ha battuto le piazze dell’entroterra promettendo
attenzione ai problemi locali, dichiarando la propria disponibilità e
invitando i Sindaci a farsi sentire. E’ stato persino descritto come
“sensibile alle tematiche ambientali”. Eppure parlargli è risultato
impossibile, cosa invece mai accaduta con i suoi predecessori.
Probabilmente dipende dalla scarsa visibilità: le nubi che sempre
circondano le cime dell’Olimpo celano gli dei alla vista dei mortali e
viceversa; di lassù è difficile scorgere ed essere scorti.
Comitato No Tubo
GRIG
La Lupus in Fabula
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