Il Sindaco di Sulmona, Peppino Ranalli, ha convocato per lunedi 22 settembre, alle ore 15, al cinema Pacifico (via Roma) una assemblea pubblica per ribadire il fermo “no” delle Istituzioni e della società civile al mega gasdotto “Rete Adriatica” e alla centrale di compressione che la Snam intende realizzare a Sulmona.
All'assemblea prenderanno parte, tra gli altri, le più alte cariche regionali : Il Presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso, il Vice Presidente Giovanni Lolli, il Presidente del Consiglio Regionale Giuseppe Di Pangrazio, l'Assessore all'Ambiente Mario Mazzocca. Sono stati invitati i Consiglieri regionali, Parlamentari, Sindaci e Presidenti di Provincia delle Regioni interessate, i Presidenti di Umbria, Marche, Puglia e Molise, le forze sociali e i comitati anti-gasdotto.
Il grande metanodotto "Rete Adriatica", di 687 km, interessa dieci Regioni ed è un'opera di mero attraversamento territoriale, senza alcun vantaggio per le popolazioni coinvolte. La sua finalità è prettamente commerciale : il gas importato, attraverso il TAP proveniente dall'Azerbaijan, è destinato ad essere rivenduto ad altri Paesi europei. Ciò porterà cospicui profitti nelle casse delle multinazionali del gas mentre tutti i costi di costruzione saranno scaricati nella bolletta dei cittadini. La sua realizzazione comporterà danni e rischi enormi per l'ambiente, la salute e la incolumità pubblica e sarà un colpo micidiale per le economie locali, già in profonda crisi.
Il tracciato del mega gasdotto attraversa incredibilmente le aree più altamente sismiche e di maggiore qualità ambientale dell'Appennino. Anche la centrale di compressione insiste su un'area sismica di primo grado ed è in una delle porte di accesso del Parco nazionale della Majella.
Nonostante i pareri contrari di tutti i livelli istituzionali, dai Comuni fino al Parlamento, il Governo nazionale insiste nel portare avanti, con procedure illegittime, l'iter autorizzativo e per il 30 settembre è stata convocata la Conferenza di Servizi per autorizzare la costruzione della centrale di compressione di Sulmona, ovvero l’atto fondamentale che darà il via libera all’intero progetto. La Regione Abruzzo, che ha già negato l'intesa sull'opera, chiede giustamente l'annullamento della Conferenza di Servizi al fine di consentire al Tavolo tecnico, voluto dalla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, di proseguire nei suoi lavori per individuare un tracciato alternativo al di fuori della dorsale appenninica; ma il Governo continua a mostrarsi sordo a tale richiesta.
L'assemblea del 22 settembre, scrive il Sindaco di Sulmona, è stata convocata per "ribadire con chiarezza la volontà delle Istituzioni elette dai cittadini di difendere fino in fondo i diritti inalienabili dei territori coinvolti dal disastroso progetto della Snam".
Siamo ormai alla fase conclusiva dell’intero iter: è perciò il momento della massima unità tra istituzioni e cittadini e della mobilitazione generale per difendere la vita e il futuro dei nostri territori, che possono rinascere solo se riusciremo a respingere impianti devastanti come quello della Snam e a costruire un'economia che sappia valorizzare le nostre grandi risorse ambientali e culturali.
E' in gioco il futuro stesso dell'Abruzzo che, attraverso la Strategia energetica nazionale incentrata sulle fonti fossili e il Decreto "Sblocca Italia", rischia di trasformarsi da Regione Verde in una colonia che le multinazionali del petrolio e del gas potranno sfruttare a loro piacimento.
Per impedire che tutto questo accada l'unica strada è la lotta civile e democratica per la difesa del bene comune.
Invitiamo perciò tutti i cittadini ad intervenire all'assemblea di lunedì 22 settembre.
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