Apecchio 21-10-2010
Dopo l’incontro del 17 Settembre 2010 sul Gasdotto Brindisi Minerbio, tenutosi all’Aquila su convocazione del comune e al quale hanno partecipato il Vicepresidente del Consiglio Regionale Umbro Orfeo Goracci, l’assessore della Provincia di Perugia Stefano Feligioni, l’assessore all’ambiente del Comune di Gubbio Lucio Panfili, rappresentanti della Regione Marche e della Provincia di Pesaro Urbino insieme a rappresentanze dei Comitati sorti nelle varie regioni interessate, durante il quale si è stabilita una strategia comune di azione, oltre a ribadire l’impossibilità di accettare un tracciato appenninico per il gasdotto, anche altre iniziative politiche nazionali ed Europee sono state prese in questi giorni.
Il 15 settembre è stata presentata al Senato una interrogazione da parte dell’IDV a firma dei Senatori BELISARIO , GIAMBRONE , CAFORIO , CARLINO , DI NARDO , MASCITELLI , PARDI , PEDICA nella quale gli stessi chiedono, Ai Ministri dello sviluppo economico, dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e delle infrastrutture e dei trasporti, spiegazioni sull’opera, sul tracciato prescelto, sui rischi connessi alla realizzazione di questa infrastruttura nei territori Appenninici e se la stessa è compatibile con la normativa Europea.
Il 30 Settembre l’Europarlamentare Italiano (Rinaldi – IDV) ha presentato una Interrogazione alla Commissione Europea sulla stessa questione.
Lo stesso Rinaldi nel comunicato stampa relativo alla sua interrogazione dice :
"È necessario che la Commissione si impegni in maniera concreta e
speditiva a valutare la correttezza delle procedure e l'opportunità
del tracciato del gasdotto Snam Rete Gas".
"Vogliamo capire quando e quali iniziative intenda adottare la
Commissione dinanzi ad un progetto che presenta numerosi profili
problematici, dai costi esorbitanti rispetto al raddoppio delle
linee dei gasdotti già esistenti, allo scempio dell'intero dorsale
appenninico che non potrà mai tornare come prima, al considerevole
rischio sismico. Siamo in presenza di un clamoroso esempio di
cattiva attuazione di importanti direttive comunitarie. La
commissione ha già fatto sapere che segue il caso da vicino, ma
adesso occorre un approccio il più preciso ed esaustivo possibile,
con un coinvolgimento immediato delle numerose amministrazioni
locali che già si sono pronunciate contro la realizzazione di un
tale eco-mostro. Nel frattempo - conclude l'eurodeputato IdV -
rimaniamo a disposizione, come interlocutori europei, delle
amministrazioni locali e associazioni ecologiste che da tempo si
sono mobilitate per chiedere la revisione del progetto".
Le iniziative e l’attenzione sia nazionale che europea sul gasdotto hanno incontrato il favore dei cittadini che da anni si battono contro la realizzazione di questo progetto così devastante per tutta l’Italia Centrale.
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