Martedì 15 Gennnaio 2008 si è riunito nella Sala del Consiglio Comunale di Pietralunga il Comitato No Tubo assieme ai proprietari terrieri interessati dal passaggio del gasdotto Brindisi-Minerbio, ai cittadini impegnati nella salvaguardia ambientale dei territori e ad un gruppo di Legali esperti in diritto dell’ambiente ed azioni risarcitorie.
Durante le riunione sono state spiegate ai presenti le eventuali iniziative legali che il Comitato assieme all’Ufficio Tecnico Legale intraprenderà per contrastare l’opera che pare presentare molte lacune soprattutto per quanto riguarda la violazione di norme riguardanti la salvaguardia dei territori, i quali ricordiamo sono per la maggior parte sottoposti a vincoli ambientali, forestali e idrogeologici.
Inoltre, vista la forte svalutazione che subiranno i beni posti nei territori interessati dal passaggio del gasdotto, territori che negli ultimi anni hanno accresciuto enormemente il loro valore e la loro fama in Italia e all’estero grazie alla loro integrità ambientale, l’Ufficio Tecnico Legale si è impegnato a difendere i proprietari e tutti coloro che subiranno danni permanenti e non da questa opera.
Il Comitato accoglie con forte interesse la presa di posizione del Sindaco del Comune di Pietralunga che, con la sua dichiarazione del 15 Gennaio, pare aver compreso le istanze per cui lo stesso Comitato si sta impegnando. Pertanto il Comitato, conscio dell’importanza della scelta del Sindaco Sburzacchi di capire meglio le ragioni e i problemi legati alla costruzione del Gasdotto, appoggerà le azioni che lo stesso Comune intraprenderà nella tutela del territorio.
Non stiamo assumendo una posizione prettamente ideologica e le numerose associazioni che ci stanno appoggiando, vogliamo ricordare Arcicaccia, CAI Club Alpino Italiano di Città di Castello, gli amici di Beppe Grillo di Città di Castello e di Perugia, il WWF Umbria e l’Associazione Culturale il Punto Verde, stanno a dimostrare per la loro variegata composizione che questa è una battaglia per proteggere e tutelare un territorio e le sue risorse per noi e le generazioni future.
Vogliamo per ultimo ricordare come un articolo uscito nel Sole 24 Ore del 2 gennaio spieghi apertamente la maniera in cui la massiccia e già pianificata costruzione di gasdotti e rigassificatori nel nostro paese, miri a fare dell’Italia un Hub nel mercato internazionale del gas. Un porto o uno scalo, come meglio definito, per l’esportazione del gas verso l’Europa, con un bilancio tra danni e benefici in negativo, visto che anche il gas non avrà lunga vita, secondo le stime ufficiali. Per i cittadini italiani, che stanno pagando più degli altri paesi europei le tariffe dei servizi forniti dalle imprese dell’energia, rimarrebbe solamente un territorio devastato con una forte diminuzione di tutti i valori a questo legati, da quello immobiliare a quello ambientale per non parlare della valenza turistica: oltre al danno anche la beffa.
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